De Zerbi torna sul caso Rowe-Rabiot: “La parole di Veronique Rabiot? Ho avuto più attenzioni per Adrien che per mio figlio” | OneFootball

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·20 de agosto de 2025

De Zerbi torna sul caso Rowe-Rabiot: “La parole di Veronique Rabiot? Ho avuto più attenzioni per Adrien che per mio figlio”

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Roberto De Zerbi, allenatore del Marsiglia, è tornato a parlare del caso Rowe-Rabiot che ha infiammato il mercato negli scorsi giorni.

In Francia continua a tenere banco il caso Rowe-Rabiot, che ha infiammato il calciomercato degli ultimi giorni. La tensione è esplosa nel post-partita, con i due giocatori protagonisti di un violento battibecco davanti al resto della squadra. I toni sarebbero degenerati fino a richiedere l’intervento dello staff tecnico. In seguito all’episodio la società non ha perso tempo: il club ha deciso di estromettere i due dalla squadra prima e metterli sul mercato poi, lanciando un forte segnale. Sul caso è tornato a parlare Roberto De Zerbi, allenatore del Marsiglia.


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Marsiglia, De Zerbi: “Bisogna rimettere le cose a posto”

Ecco le parole di Roberto De Zerbi sul caso Rowe-Rabiot, rilasciate in conferenza stampa: “Non ho mai visto una cosa del genere in uno spogliatoio, per la prima volta non sapevo cosa fare e cosa dire. E tutto per una sola partita di calcio? Credo che dobbiamo rimettere le cose a posto. In un posto di lavoro, se due dipendenti litigano come se fossero in un pub inglese, cosa dovrebbe fare il datore di lavoro? Sospendere o licenziare. Abbiamo aspettato fino a lunedì prima di prendere la nostra decisione, che è stata chiara e giusta. Abbiamo aspettato di capire se i giocatori interessati avessero qualche rimpianto. Prima di loro, ci sono l’allenatore e la dirigenza; la società viene prima di tutto. È una decisione coraggiosa da parte della dirigenza che porterà benefici a lungo termine. È stata la prima volta che i bodyguard del club, che normalmente ci dividono dagli altro, sono dovuti intervenire per tra di noi.”.

Le parole sul commento della mamma di Rabiot: “Il modo in cui la mamma di Rabiot ci attacca mi fa arrabbiare. Lei dimentica due cose: a Parigi gli ho dato la fascia di capitano a lui e mi sono messo tra lui e i tifosi del Psg che gli tiravano bottiglie. Nell’ultimo anno ho avuto più attenzioni per Adrien che per mio figlio. Lunedì, quando abbiamo comunicato la decisione ai giocatori, era una decisione temporanea. Poi è degenerata a causa dell’entourage. C’è una gerarchia. Che la madre di Rabiot si permetta di dire che abbiamo dato una seconda possibilità a Greenwood… È pazzesco. Stiamo parlando di vita privata, non è giusto parlare degli altri. Quindi quando la madre di Rabiot dice che abbaio, è vero come vediamo nella serie, ma sono anche capace di abbracciare, di far vedere a Rabiot che siamo qui per sostenerlo. Dieci giorni fa, quando cercava casa, gli ho detto che gli avrei dato la mia casa ad Aix-en-Provence e che sarei andato in albergo. L’ho fatto per lui. Ma non devo prostituirmi per un giocatore che ci fa vincere le partite”.

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