Calcio e Finanza
·13 de dezembro de 2024
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«Il fenomeno della pirateria fino a quattro anni fa non veniva nemmeno monitorato e grazie a Fapav abbiamo inserito nelle analisi sulla pirateria anche il comparto audiovisivo-sportivo», queste le parole di Luigi De Siervo, amministratore delegato della Lega Serie A.
Quest’oggi la Lega ha ufficializzato un accordo con Meta, il gigante dei social network, per combattere la pirateria a un altro livello. «La strada e il percorso è questo. Meta ha avuto l’intuizione di essere la prima, sono convinto che altre seguiranno questo esempio», ha commentato De Siervo.
De Siervo poi ripercorre il lavoro svolto in questi ultimi mesi: «Tutto è partito in maniera anche un po’ naif, con la campagna “La pirateria uccide il calcio”, ma il percorso complesso è arrivato finora riuscendo a creare un mood diverso, siamo riusciti a ottenere la legge più avanzata nel mondo, ottenendo una votazione all’unanimità dal Parlamento. Questa è stata la prima fase, nella seconda fase ora siamo arrivati a dover condividere partner tecnologici come Meta una visione prospettica condivisibile su questo tema. Che non riguarda solo la Serie A, ma anche di altri media e sport anche a livello internazionale».
Un lavoro che sta dando i suoi frutti: «Si iniziano a vedere i primi segnali di conversione da illegali a legali, ma la svolta ci sarà nella misura in cui, mi auguro da qui a qualche settimana, si possa arrivare a imputare le prime multe verso gli utenti finali. Ci aspettiamo le prime migliaia di sanzioni, sarà l’inizio di un processo più ampio di conversione. Pensiamo positivo, è un lavoro di mesi delle forze dell’ordine. La multa per gli utenti arriva come un messaggio forte e chiaro. Le Procure avevano l’impressione di fare una azione troppo aggressiva, ma il nostro è un Paese in cui finché sbagli non smetti».
«L’interesse c’è anche da parte di DAZN e Sky lo fanno. Tutti i contratti di licenza sono per definizione brevi, è fondamentale che il detentore del diritto inizi a porsi il problema – ha continuato l’ad della Lega Serie A –. Noi collaboriamo in maniera eccellente con entrambe le piattaforme che ci distribuiscono, Sky ha storicamente un settore anti pirateria internazionale, ma anche Dazn ha un team internazionale che protegge il contenuto. C’è un mercato enorme di informazioni, a me hanno proposto di acquistare il database dei pirati per fornirlo alle autorità. I pirati cercano di corrompere chi lavora per noi. Il digitale ha aiutato la contraffazione, la prossima frontiera saranno le VPN. Il nostro lavoro è sempre vagamente in ritardo, un po’ come doping e antidoping. Solo quando i grandi player globali metteranno a fuoco che è diventata una priorità, il sistema potrà cambiare. Quello che rivendica la Serie A è la lungimiranza di averci lavorato prima in un deserto dei Tartari. Abbiamo strumenti operativi che producono un danno ai pirati, il problema è la conversione. Siamo l’elemento guastatore in un sistema che si era accomodato».
Sul prezzo della Serie A: «La politica dei prezzi è un elemento tra i più complessi, ci sono delle promozioni per un periodo breve. Sono le classiche politiche che hanno tutti i singoli settori per agganciare il cliente. Il lavoro vero che stiamo svolgendo è che questi prezzi siano troppo bassi, altrimenti non si tutela chi è rimasto sempre nella legalità. È una dinamica propria non solo della Serie A e del calcio. C’è un dialogo quotidiano sull’offerta, non per tenerla più alta ma per mantenere un’equità complessiva. Il tema è tornare a riportare in ambito legale una quota significativa di quei 2 milioni di pirati che vengono stimati. È un elemento progressivo, fino a sei mesi fa si narrava che il prezzo è troppo alto, ora che è troppo basso. La verità sacrosanta e l’ho sempre sostenuto è che il prezzo sbagliato era prima, il calcio è stato svenduto nel corso degli ultimi 15 anni perché serviva per vendere altri servizi più o meno trasparenti. Il tema è legato all’esplosione dei costi delle altre competizioni».
«Stima economica di quanto si può recuperare grazie a questo accordo? L’obiettivo è riuscire a innescare il meccanismo di revenue share con DAZN, se avessimo venduto i diritti in maniera tradizionale avremmo lavorato solo con loro. Nell’arco del quinquennio l’attività di revenue share andrà a bersaglio grazie alle attività che stiamo svolgendo. La pirateria vale circa il 25% dei diritti tv. È un tumore che sta danneggiando in maniera strutturale campionati come il nostro e quello spagnolo, noi e la Liga siamo le due realtà che hanno investito di più in tal senso», ha concludo De Siervo.
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