Pagine Romaniste
·29 de março de 2025
De Rossi: “Il mio futuro è in panchina, magari all’estero. Stasera guardo la Roma”

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·29 de março de 2025
Daniele De Rossi torna a parlare del suo futuro e del suo legame con il calcio, confermando la volontà di tornare presto in panchina. L’ex allenatore della Roma, attualmente senza squadra, ha rilasciato alcune dichiarazioni durante un evento ufficiale al CONI, senza sbilanciarsi troppo sul suo prossimo passo. Tuttavia, ha lasciato intendere di essere pronto per una nuova sfida, anche lontano dall’Italia.
Intervenuto al Salone d’Onore del CONI per la cerimonia di consegna dei riconoscimenti della 19ª edizione del “Premio ASI Sport&Cultura”, De Rossi ha ricevuto il premio nella sezione “Gesto Etico” per la scelta di acquisire la storica società dell’Ostia Mare. Ai giornalisti presenti ha dichiarato: “Tutti sanno che la mia passione e il mio futuro sarà su una panchina, non so quale. Spero presto di andare su una panchina per fare il lavoro che amo”. Nessun commento sulla Roma, se non il fatto che seguirà la sfida contro il Lecce. Ecco l’intervista completa:
Quale è il primo bilancio con l’Ostia Mare, quali sono gli obiettivi e i principali ostacoli?
“E’ un progetto di naturale sociale, poi c’è sempre lo sport e la nostra città dietro. Sociale è il calcio in generale, il calcio porta tanta gente allo stadio dalle console o dai social. Il calcio muove il mio mondo da quando sono molto piccolo. Ostacoli? Sapevamo che ci potessero essere, come le tempistiche e i permessi da chiedere per ricostruire lo stadio. Cose che non sono state brutte sorprese ma che sapevamo dal primo giorno. Poi c’è stato il campo, i risultati. Siamo partiti da una situazione di classifica abbastanza turbolenta, ora stiamo un pochino meglio ma mancano 5-6 partite. Si vuole provare a cambiare rotta, anche se non ho trovato una situazione disastrosa. C’è molto da fare a livello d’impiantistica, ma ne eravamo al corrente. Nessuna doccia fredda o brutta sorpresa”
Che ne pensa di Cesare Prandelli come nuovo direttore tecnico della Nazionale?
“Non ho letto la notizia, ogni tanto mi informo su queste novità ma non ne sapevo niente. Aggiungere un uomo di calcio e conoscenza a Spalletti può solo far bene alla Nazionale. Tra loro mi pare ci sia un ottimo rapporto, può essere un buon modo per aiutare una Nazionale che nelle ultime due gare ha fatto un tempo e mezzo molto bene”.
Sul futuro?
“Il mio futuro è qui, prendere il premio. Stasera andrò a casa, guarderò qualche partita. Anzi c’è la Roma, stasera guarderò la Roma. Lo vedremo in altre sedi, qui sto cercando di sdoppiarmi. In questo momento in cui il mio presente non mi vede lavorare su una panchina, che è il mio futuro, cerco di concentrarmi sulla costruzione di una società che poi si possa reggere in piedi da sola con le persone che io metterò, metto e sto mettendo dietro la scrivania o dentro i campi a Ostia. Tutti sanno che la mia passione e il mio futuro sarà su una panchina, non so quale. Spero presto di andare su una panchina per fare il lavoro che amo”.
Anche all’estero?
“Certo, perché no. Ho avuto tanti mesi per poter guardare il calcio italiano e penso che sia a un livello molto alto, ma allo stesso tempo cerco di informarmi e di aggiornarmi sia da casa sia dal vivo per vedere le strutture e i ritmi di gioco all’estero, mi affascinano molto. Ho provato a migliorare una lingua che non parlavo benissimo, ho avuto tempo libero per fare delle cose che spero un giorno mi serviranno. Spero di non avere più tanto tempo libero. Inghilterra? Non è un problema di dove o di campionato, ma che ci sia un progetto serio con persone serie che abbiano voglia di fare un percorso insieme a me perché vedono qualcosa in me”.
Quanto è carico Daniele De Rossi in vista di una nuova esperienza?
“Sono sereno. Quando un allenatore sta fermo per tanto tempo all’inizio si scarica, poi si ricarica automaticamente di quella che è la passione, il sale di questo lavoro. Quando stai lavorando l’adrenalina un po’ti pesa, ma quando smetti ti viene a mancare subito. Sono tranquillo, so quello che mi aspetta. Non so dove, ma so che presto, a giugno o un po’ più tardi, ricomincerò a fare quello che mi piace”.
Sulla Nazionale.
“Ho visto la partita che abbiamo giocato in casa e il secondo tempo di Dortmund, solo la parte bella. Scherzi a parte, nel primo tempo qualche minuto di black-out ci può stare. Abbiamo giocato alla pari contro una squadra che guardando agli effettivi è più forte di noi. A livello di opportunità e occasioni, anche all’andata, non sarebbe stata una rapina se fossimo passati noi. Penso che il livello sta tornando di nuovo a essere buono, con questo percorso ci avvicineremo con più consapevolezza a quando poi le partite conteranno e peseranno davvero”.
Che cosa direbbe ai ragazzi?
“Che c’è un allenatore e una struttura importante in Nazionale, un allenatore che stimo tanto”.