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Alessio D'errico·26 de novembro de 2024
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Alessio D'errico·26 de novembro de 2024
giornata numero 13 in archivio per una Serie A che presenta una classifica da favola nelle prime 5 posizioni. Il Napoli reagisce con la Roma e guida davanti a ben 4 squadre a pari punti e racchiuse tutte in un punto.
Di seguito i voti da 10 a 0 a tutte le squadre del campionato, dal più alto al più basso.
L'Atalanta di Gasperini non si ferma più e con il Parma è arrivato il settimo successo di fila in Serie A. Un filotto incredibile per la Dea che ormai non è più favola ma certezza: i bergamaschi si candidano a lottare sino alla fine per lo Scudetto.
A braccetto con la Dea c'è la Fiorentina: anche per i Viola di Palladino settimo successo di fila. A Como la sblocca Adli e la chiude il solito e ormai rinato Moise Kean. Per i Viola filotto da favola in attesa del rientro di Gudmundsson per continuare a sognare.
La Lazio prosegue la grandissima cavalcato sbarazzandosi anche del Bologna con un netto 3-0. La squadra di Baroni gioca bene, si diverte e vince. L'espulsione di Pobega ha favorito la vittoria ma la Lazio ha mostrato di poter contare anche su sostituti pronti e utili: considerando anche il percorso europeo questo è un fattore.
Dopo la sconfitta con l'Atalanta e il prezioso pareggio con l'Inter, il Napoli supera l'ostacolo Roma. Decisivo Lukaku in una partita che gli Azzurri hanno ben giocato e sbloccato all'alba del secondo tempo. Conte, quasi alla fine di un ciclo terribile che si chiuderà con la Lazio tra due giornate, è ancora in vetta.
L'Inter travolge il Verona nel primo tempo con le rotazioni per la Champions e senza accusare il colpo. Inzaghi ha il grandissimo merito di aver rispolverato il suo fedelissimo Correa che al Bentegodi è sembrato quello della Lazio.
Parte bene Giampaolo: 60 minuti pessimi per il suo Lecce poi cambio modulo e vittoria pesantissima a Venezia. Gioia per l'allenatore ex Samp.
La Juventus pareggia a Milano una partita bruttissima ma ha un'attenuante: la rosa di Thiago Motta è costellata di infortuni e a San Siro ha giocato McKennie prima punta. Pareggio che fa staccare i bianconeri dal gruppo di vetta ma che è il massimo ottenibile.
Reazioni di Genoa e Udinese: il Grifone rischia il colpo salvezza all'esordio di Vieira ma due rigore fanno svanire il sogno. L'Udinese smuove la classifica pareggiando ad Empoli e mettendo in mostra ancora una volta le qualità di Davis.
Partita bruttina anche tra Torino e Monza: i brianzoli forse fanno meglio ma il gol di Masina li costringe a rincorrere e accontentarsi del pareggio. Crisi e contestazione per il Toro di Vanoli.
Si inceppa l'Empoli che ritrova Pellegri ma non la vittoria. Il Parma di Pecchia ci prova ma con la Dea versione uragano non si può nulla. Il Cagliari reagisce da Cagliari ma il vantaggio iniziale poteva essere gestito meglio.
Il Milan aveva la chance per trovare punti e fiducia battendo la Juventus ma a San Siro è andata in scena una delle partite più brutte del campionato. I rossoneri, con 4 centrocampisti centrali e Musah e Reijnders praticamente sulle fasce, non hanno avuto la solita sfrontatezza in avanti dando vita a una prestazione anemica contro una Juve senza calciatori.
La Roma, in netta difficoltà e alla prima di Ranieri, ha approcciato alla sfida col Napoli per provare a tenere il pareggio e poi provarci nel finale. Lukaku ha rovinato il piano partita di una squadra perennemente rinunciataria col solo Dovbyk a combattere tra Rrahmani e Buongiorno. Troppo poco.
Il Bologna non perdeva da agosto ma all'Olimpico con la Lazio, in una sfida stimolante, paga l'ingenuità colossale di Tommaso Pobega. Il doppio giallo dell'ex Milan affossa le speranze dei felsinei caduti sotto i colpi biancocelesti nella ripresa.
Il Como di Fabregas è l'unica squadra ad aver preso sempre almeno un gol. In una lotta per non retrocedere molto serrata, questo aspetto è da migliorare. Reina e Audero (papera sul gol di Adli) non danno la sicurezza adeguata che servirebbe al Como.
La sconfitta del Venezia in una partita dominata per almeno 45 minuti in cui è stato sprecato l'impossibile fa ancor più male per gli arancioneroverdi. Sconfitta pesantissima.
La differenza tra Verona e Inter è abissale ma il disastro messo in campo dagli scaligeri nei primi 45 minuti della sfida del Bentegodi è ingiustificabile. L'Inter ha tagliato a fette la difesa del Verona sembrata disorganizzata e spaesata.
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