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·28 de maio de 2025

CorSport – Napoli, tutti i retroscena dell’incontro De Laurentiis e Conte: le promesse e non solo…

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CorSport – Napoli, tutti i retroscena dell’incontro De Laurentiis e Conte: le promesse e non solo…

Prima l’incontro con il Papa e poi quello con l’allenatore a due passi dal Presidente della Repubblica. Antonio Conte e il Napoli si sono riavvicinati in un’incredibile giornata romana sospesa tra la magia del Vaticano e un pranzo con chiacchierata di lavoro durata tre ore a casa di Aurelio De Laurentiis a via Ventiquattro Maggio, duecento metri dal Quirinale. La più grande forza scesa in campo, però, è stato Adl: è lui ad aver riaperto il tavolo con il tecnico campione d’Italia, dopo la profonda frattura creata a gennaio dalle strategie intraprese dal club sul mercato, fornendo ogni tipo di garanzia possibile sull’enorme ambizione del club e sulla portata degli investimenti. Sono pronti 200 milioni per costruire un Napoli ancora più forte e soprattutto per competere ai massimi livelli in Italia e in Champions: il ds Manna, fondamentale come un anno fa nel lavoro di tessitura dietro le quinte, s’è già mosso in largo anticipo ed è pronto a sferrare due colpi del calibro di De Bruyne e David (per cominciare). Senza dimenticare le strutture, sia chiaro, elementi chiave per una squadra vincente: dal centro sportivo ai campi. Insomma: il presidente ha assicurato ogni sforzo per migliorare sempre più il Napoli colmando le lacune venute fuori nel corso di una stagione conclusa con la conquista dello scudetto – capolavoro di Conte e squadra -, rimettendo in piedi un futuro che fino a lunedì era avvolto nella nebbia. E non quella azzurra della sfilata sul Lungomare.

Passaggio decisivo: che la Juve pensi a Conte – così come ci hanno pensato il Milan e a quanto pare lo United – è un fatto acclarato, ma nel corso della riunione di ieri è stata esclusa categoricamente ogni trattativa. Tra allenatore e presidente esistono un rispetto e un’intensità umana raramente rintracciabili nel calcio che vanno oltre le divergenze lavorative: perché gennaio, con la mancata sostituzione di Kvara e il mancato acquisto di un difensore con la squadra prima e una rosa corta, ha lasciato segni culminati nell’idea di separarsi. Ma evidentemente qualcosa sta cambiando: fino a lunedì erano poche le chance di rivedere Conte in panchina per il secondo dei tre anni di contratto, ma ieri sono aumentate. Un bel po’. Mettendo quasi in equilibrio le opzioni. La risposta definitiva del signor Antonio arriverà entro l’inizio del weekend, e tra l’altro dovrebbe andare in scena un ultimo incontro modulato dalle rispettive esigenze. Ma c’è un aspetto che non può sfuggire: il fatto stesso che l’incontro si sia chiuso con una riflessione e non con il temuto addio, dà il senso dell’apertura. Anche De Laurentiis, uscito di casa alle 17.10 con il suo autista venti minuti dopo Conte, il ds Manna, l’ad Chiavelli, il vicepresidente Edoardo De Laurentiis e il vice ds Sinicropi, era sorridente: ha salutato i cronisti e poi ha alzato il pollice. Può significare niente, magari può significare tutto.


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Carlo Gioia

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