Zerocinquantuno
·23 de novembro de 2024
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·23 de novembro de 2024
Il Bologna che – per ora – viaggia alla stessa velocità del Motta di un anno fa si trova ad affrontare il primo esame di maturità: la partita contro la Lazio nello scorso campionato fu vinta in rimonta all’Olimpico con quell’autorevolezza che sapeva di predestinazione. Ed era soltanto febbraio. Peccato che gli autori di quella vittoria per 1-2 oggi non siano disponibili: El Azzouzi fermato da un problema fisico che ce lo restituirà probabilmente solo nel girone di ritorno, Zirkzee frettolosamente emigrato in Inghilterra, da dove (già pentito) medita di ripartire dopo aver raccolto appena un gol in undici partite. Ecco, il BFC di Italiano almeno una cosa non deve farla: rimpiangere e fare confronti coi fuoriusciti dell’estate passata. Superata tale fase, infatti, oggi si può serenamente guardare avanti contando sulle forze che ci sono: Castro, pur con altre caratteristiche, ha dimostrato di poter reggere il confronto col predecessore che gli era davanti nelle gerarchie, mentre Lucumí s’è prodotto in un salto di qualità che l’ha reso indispensabile e influente alla stregua di Calafiori. All’appello manca ancora un calciatore poco citato, ma non meno essenziale nei piani di Thiago edizione 2023/24, ovvero Saelemaekers, che ora langue nell’infermeria della Roma dopo la miseria di due apparizioni. La componente di fantasia del belga è forse quello che manca al Bologna di oggi, squadra che gioca un eccellente calcio in prosa (per dirla alla Pasolini) ma non ancora abbastanza poetico da inventare e risolvere con il genio, l’improvvisazione, l’acuto isolato. I rossoblù sono ancora in quella fase in cui devono costruire enormi moli di gioco per partorire un gol (vedi la risicata vittoria sul Lecce), e quando il gol non arriva (come col Monaco) si rischia poi di incassarlo all’ultimo giro. Chissà, forse la scintilla arriverà da Karlsson… Il ciclo che si apre ora dispiega l’intero carnet di impegni stagionali in una settimana, contro avversari di vario livello (Lazio, Lille in Champions League, Venezia, Monza in Coppa Italia). E qui si capirà se gli annunci di inizio stagione (lottare per almeno una competizione) avevano un fondamento oppure no. Sarebbe bello essere guardati con rimpianto da chi ha deciso di andarsene pochi mesi fa, pensando che la nostra fosse diventata una piazza troppo piccola per le proprie ambizioni.
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