Conferenza stampa Comolli Juve: «Tudor sarà l’allenatore, arriveranno due direttori. Cercare di vincere sarà la mia ossessione, ecco che tipo di mercato faremo» | OneFootball

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·10 de junho de 2025

Conferenza stampa Comolli Juve: «Tudor sarà l’allenatore, arriveranno due direttori. Cercare di vincere sarà la mia ossessione, ecco che tipo di mercato faremo»

Imagem do artigo:Conferenza stampa Comolli Juve: «Tudor sarà l’allenatore, arriveranno due direttori. Cercare di vincere sarà la mia ossessione, ecco che tipo di mercato faremo»

Conferenza stampa Comolli Juve: la presentazione del nuovo direttore generale bianconero, tutte le sue dichiarazioni in diretta

(inviato all’Allianz Stadium) – La Juve ha ufficializzato la scorsa settimana – esattamente il 1^ giugno 2025 – l’avvento in dirigenza di Damien Comolli, diventato il nuovo direttore generale del club bianconero dopo il suo addio dalla carica di presidente del Tolosa.

Quest’oggi, martedì 10 giugno, il neo dirigente juventino è stato presentato in conferenza stampa alle 11.30 per rispondere alle domande dei media presenti. Juventusnews24 ha seguito LIVE le sue parole.


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Parla Scanavino – «Buongiorno a tutti, grazie di esser qui con noi. Oggi è la giornata di presentazione di Comolli, nuovo direttore generale. Una figura importante che andrà a rafforzare il club sugli obiettivi per la prossima stagione e sul futuro. Con questa stagione abbiamo fatto passi avanti sull’aspetto della sostenibilità, nonostante l’uscita prematura da competizioni importanti come la Champions e la Coppa Italia. In quest’ottica si inserisce l’arrivo di Damien, coadiuvato da Giorgio Chiellini per andare a mettere un focus più importante e incrementare gli aspetti competitivi e le performance sul campo».

Prende la parola Comolli – «Non vedo l’ora di imparare a parlare italiano nel prossimo futuro, ho già iniziato a prendere lezioni. Riesco a capirlo abbastanza bene e faccio più fatica a parlarlo. Sono lieto di essere qui oggi, è un grande privilegio essere direttore generale della Juventus. È uno dei più grandi club al mondo, senza dubbio. Sono cresciuto guardando questo club per diversi motivi, innanzitutto i grandi giocatori che han giocato qui in passato e sono sempre attratto da organizzazioni vincenti. La Juve è sempre stato un modello di efficienza. Ho sempre ammirato tutto ciò che la Juventus ha fatto nel passato, mi ricordo quando facevo lo scout sono venuto anche al Delle Alpi, ho partecipato a Tokyo nel ’96 alla Coppa intercontinentale. Ho apprezzato la cultura della Juve, vorrei aprire con una serie di argomenti e sono sicuro che sarete desiderosi di conoscere la mia posizione. Tudor sarà l’allenatore nella prossima stagione, non solo al Mondiale per Club ma anche l’anno prossimo. L’ho già detto a lui, stiamo lavorando insieme e sono consapevole che siamo un grandissimo club, ci sono tantissime speculazioni ma voglio ribadire che per la stagione 2025/26 Tudor rimarrà il nostro allenatore e spero anche oltre. Sul ruolo di Chiellini: abbiamo parlato chiaramente di quello che sarà il suo ruolo, non solo in campo ma sarà anche direttore tecnico per certi versi. Lavoreremo a stretto contatto su diversi aspetti del club, a livello calcistico ma anche di marketing. Il ruolo di Giorgio potrei stare qui a parlarne per 5 minuti, facevamo parte dello stesso comitato UEFA ma non ne farò più parte e lo farà Giorgio. Ci sono diversi aspetti su cui stiamo lavorando insieme, anche il rapporto con suo fratello è d’aiuto, ha iniziato a considerare le attività dell’Accademia di cui sono appassionato. Io e lui passeremo dal campo, al marketing, al commerciale, focalizzandoci su questi aspetti. Per tutti coloro che sono coinvolti nel club questo sarà il suo ruolo. Abbiamo creato un Football Strategy Committee in cui parleremo di giovani, di prima squadra e Giorgio farà parte di questo. Giorgio non si occuperà di mercato. Terzo argomento, il direttore sportivo. Vorrei assumere due tipi di persone: avremo un direttore sportivo che si occuperà di trasferimenti, calciomercato con un occhio anche alle giovanili, poi avremo un altro direttore, tecnico, di cui abbiamo discusso con la proprietà. Avremo un direttore tecnico che si occuperà del lato performance, analitica, medica, allenatore, giocatori. Ho chiaro in testa la persona per questo tipo di ruolo, magari mi chiederete dei nomi e non ve li darò… Ho chiaro il profilo di una persona in grado di ricoprire questo ruolo. Ho trascorso anni facendo questo ruolo contemporaneamente, vogliamo prenderci del tempo per queste due posizioni chiave, non avviene nell’arco di una nottata. Una volta decisa la struttura capiremo gli individui e poi guarderemo il mercato. Sono qui per annunciare che abbiamo fatto un accordo col Psg per il prolungamento del prestito di Kolo Muani, ho parlato con lui settimana scorsa e ha deciso di giocare il Mondiale per Club con la Juventus e rimarrà. Non siamo arrivati a un accordo per il prestito per la prossima stagione ma sono abbastanza ottimista che riusciremo ad ottenerlo anche per il 2025/26. Il Psg non ha chiuso la porta, vuole rimanere con noi il giocatore e sono buone notizie anche per la prossima stagione. Vorrei anche congratularmi con la Prima squadra femminile per gli incredibili risultati ottenuti nella prossima stagione, ho una passione anche per il calcio femminile e ho cercato di sviluppare anche questa area quando ero al Tolosa, sono stato particolarmente contento di aver visto tutti i trofei vinti».

IMPRESSIONI ALLA JUVE – «Forse dovrei cominciare con le mie emozioni, è un entusiasmo costante, provo questa sensazione quando mi sveglio. Quando ho cominciato ero un bambino francese e idolatravo Platini. Non sognavo di diventare giocatore ma allenatore, ammiravo Trapattoni. Non voglio dire che ero un fan della Juventus ma ho sempre seguito la Juventus, questo va a definire il motivo per cui sono qua e testimonia la mia presenza qui oggi. Alcuni giocatori sono tornati dagli impegni internazionali, altri non ancora, ma non vedo l’ora di incontrare l’intera squadra, tutto lo staff degli allenatori, ne abbiamo già parlato con Giorgio, quali aspetti affrontare con i vari stakeholder, i medici, ci sono tante cose da fare. Ho un’idea di quello che la squadra può dare, ho detto a tutti che non c’è solo la squadra che gioca ma c’è una squadra dietro la squadra e sono tutti estremamente importanti. Siamo la Juventus, andiamo al Mondiale per Club per vincere».

TUDOR – «L’anno in cui Tudor era al Marsiglia ci hanno battuto comprensibilmente due volte, abbiamo anche riso su questa cosa perché gliene ho parlato al telefono di cosa gli dissi dopo la partita. L’intensità, la tenuta fisica/mentale della squadra… Non ci sono molti allenatori in grado di raggiungere quell’intensità in Francia. Ha fatto un lavoro eccezionale al Marsiglia, volevano tenerlo ma ha preso un’altra decisione. Quella è stata la mia esperienza con Igor. L’intensità, fisica e mentale, la resilienza, l’impegno mostrato è stato impressionante».

PRIORITA’ – «La prima volta che ho incontrato la proprietà mi è stato chiesto ‘Cosa vuoi ottenere?’ Io voglio fare di tutto per vincere. Non garantisco vinceremo ma farò tutto per vincere, ogni competizione. Questo è quello che ho chiaro in testa, l’unico modo per andare avanti è vincere trofei. Nel calcio c’è fortuna, sfortuna, ci sono squadre migliori e peggiori, non possiamo controllare tutto. Ma quando riesci a controllare più cose hai più possibilità di vincere. Cercare di vincere sarà la mia ossessione quotidianamente ma già fa parte della cultura del club, cercherò di rafforzarla. Sulla struttura vogliamo creare questo doppio ruolo, direttore sportivo e direttore tecnico, penso sia il modo di procedere, l’ho già visto negli Stati Uniti, in altri sport. Ho rivestito il ruolo di direttore sportivo e so quanto sia difficile, complicato. Il calcio sta diventando sempre più globale, bisogna distinguere tra direttore sportivo e tecnico. Il ruolo di Giorgio, anche il mio ruolo andranno a plasmare il futuro».

VLAHOVIC – «Ho parlato con Dusan la settimana scorsa. Il giocatore dovrebbe tornare a breve e vorrò parlargli per capire cosa ha in mente. Lui è un top player, alcune cose non hanno funzionato dall’inizio di gennaio fino a fine stagione, ci sono stati alti e bassi. Mi rendo conto non sia abbastanza quanto successo. Devo prima parlare col calciatore e capire le sue sensazioni, le sue impressioni. È un top player, bisogna capire cosa si sente, le sue intenzioni, anche dal punto psicologico la sua posizione. Poi sarò in grado di prendere una decisione».

PECINI – «Siccome stai al J Hotel ecco perché hai fatto questa domanda (ride ndr). Riccardo è un grande amico, ho molto rispetto per il lavoro che ha sempre fatto, quando era alla Sampdoria ha fatto un lavoro eccezionale, avrei voluto prendere Fernandes, Skriniar. Non è un’opzione per la Juventus, siamo amici e posso rivolgermi a lui se ho bisogno ma non è una persona per la Juventus. Ha fatto un lavoro eccezionale al Tottenham, ha avuto un peso nell’acquisto di Modric».

QUANDO ARRIVA IL NUOVO DIRETTORE SPORTIVO – «Come ho detto prima, quei due ruoli sono di alto profilo, c’è un processo che dobbiamo portare avanti. Se lo troveremo settimana prossima sarà settimana prossima, se sarà a settembre arriverà a settembre. Dobbiamo rispettare le tempistiche di questo reclutamento».

DATI E ALGORITMO – «Fa parte della mia carriera, lavoro coi dati da 25 anni. Quando le aziende si rivolgono a me penso si aspettino che porti queste conoscenze. Ho questo background nell’analisi dei dati e voglio implementare questa metodologia. Il mio primo lavoro è 3 volte a settimana che i nostri tifosi raggiungano il più alto livello di emozione, ma allo stesso tempo in questo settore/industria dobbiamo adottare un approccio razionale. Il 1^ agosto 2025 sarà il mio 33esimo anno nel calcio professionistico e non mi sono mai imbattuto in un approccio che non sia quello dell’utilizzo dei dati. Che ci si occupi di moda, di prodotti al consumo, l’NFL, andare sulla Luna, tutti ormai guardano e analizzano i dati. Noi utilizzeremo i dati in diverse aree, ci aiuteranno nella selezione di giocatori e ci aiuteranno a definire la nostra strategia e raccoglieremo dati su tutti. Ci aiutano a prevenire gli infortuni dei giocatori, la conduzione del business, a conoscere meglio i fan e i tifosi, a stabilire connessioni migliori. L’IA è d’aiuto, sta facendo bene. I dati fan parte della mia vita, li conosco bene, so come funzionano e funzionano perché i campionati inglesi si basano sui dati ma non solo loro. È qualcosa che metteremo in pratica».

SETTORE GIOVANILE DEVE GUARDARE LA PRIMA SQUADRA «Volevo creare una cultura, una metodologia fin da giovane in riferimento alla prima squadra, anche giovanile. Nel settore sportivo attuale, l’identità è importante, noi ci occupiamo di intrattenimento, creiamo emozioni e all’interno di questo ci sono identità. Creare un’identità, in cui ci si può riconoscere è importante. Questo arriva attraverso le vittorie, lo stile di gioco e attraverso la metodologia. Ma non è impossibile. Il modello dell’Ajax non è tra i miei preferiti, noi possiamo cercare ispirazione in diversi Paesi e in diversi sport, e un qualcosa che vogliamo mettere in pratica».

MONEYBALL – «Non so se è stato romanzato, se è stata una creazione della stampa. Il Moneyball model è come rendere razionale un’industria molto irrazionale come il calcio. Ma è tutto schizofrenico. Mister Moneyball è mio amico, mi piace il baseball: l’ho incontrato, lui è venuto da me e ne abbiamo parlato. La mia frustrazione, lavorando come scout, erano alcune decisioni prese nel reclutamento. Il principio di Moneyball è stato utile: vedevo come vendevano e acquistavo le azioni, utilizzavano i dati per farlo. Questa è teoria, noi siamo essere umani: noi creiamo emozioni, gli stessi giocatori e allenatori. Il mercato riguarda gli esseri umani, approcciamo questo metodo scientifico allo sport. Funziona, non dobbiamo avere paura di associare i dati al calcio, altri lo fanno ma non vogliono che voi ne parlate. Sono stato identificato negli anni per questo motivo. La mia ossessione è cercare di vincere ma anche come migliorare con i dati, come rafforzare questa cultura. Con questa ossessione che ho per migliorare ogni singolo giorno. Bisogna avere un vantaggio competitivo con gli altri, per farlo occorre usare i dati. Utilizzare i dati per poter avere un vantaggio competitivo».

CALCIO ITALIANO – «Quando sono entrato a far parte del club mi sono posto due obiettivi: vincere e soddisfare al 100% il suo potenziale con un’ossessivo miglioramento. In tutti i Paesi in cui sono stato, in Giappone, in Turchia, in Francia, ho sempre aiutato a sviluppare il calcio nel Paese in cui si trovava. Il mio primo obiettivo è far sì che la Juventus abbia successo ma aiutare anche il calcio italiano ad avere successo. Voglio dare questo contributo al calcio italiano. Se la Juventus ha successo vuol dire che potrà dare molto al calcio italiano. Nell’82 la prima finale che ho visto, nel 2006 a Berlino… La Juventus ha contribuito al successo del calcio italiano: non sono qui per dirvi cosa è buono, cosa no, sono qui da 6 giorni. Non sono qui per insegnarvi nulla, non ho la risposta, sarebbe un peccato se l’Italia non riuscisse a qualificarsi per i Mondiali. Mi prendo più tempo per rispondere alla sua domanda, voglio farlo attraverso la Juventus».

ROSA E MERCATO – «Vedrete la mia faccia abbastanza spesso nella stagione. Sono molto aperto e vi dico la verità, ma sul mercato sono molto riservato. Ne abbiamo discusso con l’allenatore, con Giorgio e con Maurizio. Abbiamo un’idea, il cambiamento della rosa, stiamo considerando l’approccio di Tudor che ha conquistato due punti a partita e lo ha portato al quarto posto. Vediamo quali sono le percentuali che sono state raggiunte negli ultimi anni. Se la squadra non fosse stata pronta non lo avrebbe raggiunto. Ci sono aggiustamenti ma non cambiamenti radicali».

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