Inter-News.it
·05 de janeiro de 2025
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Sergio Conceicao ha parlato alla vigilia di Inter-Milan, sfida valida per la finale di Supercoppa Italiana. Di seguito le sue dichiarazioni.
Come sta lei e come sta la squadra? Come avete vissuto questi giorni?
Spero che la squadra stia meglio di me, che non sto tanto bene. Stiamo preparando questa finale contro un’Inter forte, abituata a vincere, con uno stesso allenatore e tanti calciatori che giocano insieme da molto tempo. Noi dobbiamo guardare alla nostra situazione, sappiamo che è difficile, ma in mezzo alle difficoltà dobbiamo essere uomini. Non possiamo dimenticare che abbiamo un giorno in meno di riposo, così che abbiamo 4 calciatori che vengono da infortuni. Ma non troverò delle scuse, mi limito solo a descrivere la realtà.
Sente in maniera particolare la sfida contro la sua ex Inter?
Non ho sentimenti particolari verso nessuna squadra. Le mie emozioni sono rivolte ai calciatori che alleno, di cui voglio fame, ambizione, voglia di vincere un titolo. Mezzo passo lo abbiamo fatto, ora manca il restante. Speriamo che vada bene, noi abbiamo fiducia e dobbiamo cercare le belle cose nelle difficoltà.
Inzaghi ha citato Eriksson come suo modello. Quanto ha influito questa vostra radice comune?
Ho avuto tanti bravi allenatori, tra cui anche lui. Aveva una relazione fantastica con i suoi giocatori, non l’ho mai visto arrabbiato. Ce l’ho nel cuore, così come i miei compagni. Ho avuto Sacchi, Malesani, la scuola italiana è stata fantastica. L’Italia è la mia seconda casa, è un piacere e un onore essere l’allenatore di una squadra storica come il Milan. Si è trattato di un capitolo molto importante della mia vita professionistica.
C’è possibilità di vedere Leao domani?
Vediamo. Oggi abbiamo l’allenamento, per cui potremo accertare le sue condizioni. Domani vedrete la mia scelta.
Hai parlato con l’addetto all’alimentazione saudita?
Certo, per noi l’alimentazione è un aspetto fondamentale. I calciatori hanno bisogno di una sana alimentazione per poter essere al top.
Ti consideri fortunato per avere la possibilità di giocare le tue prime due partite al Milan contro Juventus e Inter?
Si può avere tutta la fame del mondo, ma quello che conta è averla al momento del campo. Ci vogliono fame e fortuna per ottenere gli obiettivi sperati. Ma sono necessari anche tanto lavoro e serietà. Parli di fortuna perché ci sono capitate queste due partite, ma tu sei juventino (ride, ndr.)?
Ho la sensazione che ci sia un affetto tra lei e Inzaghi. Pensa che sia stato un errore non stringerli la mano? Ora lo farà?
Sicuramente lo farò. Ci sono episodi che accadono durante una partita, ma si dimenticano subito dopo. Siamo due uomini di calcio, due amici che si considerano tali prima e dopo la partita. Durante il match è mio avversario, poi si torna al punto precedente.