Calcionews24
·05 de junho de 2025
Chivu Inter, il DNA e il Triplete. Il suo percorso per arrivare al sogno della prima squadra

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Il nome di Cristian Chivu, leggenda del Triplete nerazzurro, risuona con forza crescente nei corridoi di Viale della Liberazione. Non più solo come un glorioso ricordo da giocatore, ma come il profilo emergente, oggi in pole position, per raccogliere un’eredità pesante: la guida tecnica della prima squadra dell’Inter. Un percorso, il suo da allenatore, costruito con pazienza, dedizione e successi significativi nelle giovanili del club, che ora sembra pronto a sfociare nel palcoscenico più prestigioso.
La transizione da difensore di caratura mondiale a tecnico promettente è iniziata ufficialmente nel 2018, quando Chivu ha appeso gli scarpini al chiodo e ha subito intrapreso il cammino da allenatore, partendo, come è giusto che sia per chi vuole imparare il mestiere dalle fondamenta, dal settore giovanile dell’Inter. Ha iniziato con l’Under 17, per poi passare all’Under 18 e infine approdare alla guida della Primavera nella stagione 2021-2022. È qui che il suo talento e la sua visione hanno iniziato a brillare con prepotenza.
La filosofia di gioco di Chivu si è progressivamente delineata, mostrando un interessante connubio tra la solidità difensiva che ne ha caratterizzato la carriera da calciatore e una mentalità propositiva, moderna. «Voglio una squadra che sappia cosa fare con la palla, che sia coraggiosa e che cerchi di imporre il proprio gioco», ha dichiarato in più occasioni.
Le sue squadre Primavera hanno spesso mostrato un calcio organizzato, con una costruzione dal basso ragionata ma pronta a verticalizzare, e un pressing alto volto al recupero immediato del pallone. Non un integralista di un singolo modulo, Chivu ha dimostrato flessibilità, adattando spesso il sistema (dal 3-5-2 al 4-3-1-2 o 4-3-3) alle caratteristiche dei giocatori a disposizione, un segno di intelligenza tattica e pragmatismo.
Il culmine del suo lavoro con la Primavera è arrivato proprio al termine della sua prima stagione, nel giugno 2022, con la conquista dello Scudetto di categoria. Una cavalcata trionfale, suggellata dalla vittoria in finale contro la Roma.
Quella partita, vinta 2-1 in rimonta nei tempi supplementari, è forse una delle “migliori” della sua giovane carriera da tecnico, non solo per il trofeo alzato, ma per come la squadra ha saputo soffrire, reagire e alla fine trionfare, mostrando carattere e assimilazione dei principi del proprio allenatore. In quella stagione emersero talenti come Cesare Casadei (poi ceduto al Chelsea) e Giovanni Fabbian, valorizzati dal lavoro del tecnico romeno.
«Ai ragazzi chiedo prima di tutto di essere uomini, di avere rispetto e di lavorare duro. Il talento da solo non basta», è un altro dei suoi mantra, sottolineando l’importanza della crescita umana oltre che tecnica.
Un’altra partita simbolo potrebbe essere un derby vinto con autorità o una trasferta europea in Youth League dove la squadra ha mostrato personalità internazionale, a testimonianza di una mentalità vincente che Chivu ha cercato di trasmettere fin da subito. La sua gestione del gruppo è descritta come esigente ma giusta, con un focus sulla disciplina e sulla cultura del lavoro, elementi che lui stesso ha incarnato da giocatore.
Il legame viscerale con l’Inter è un altro fattore che gioca a suo favore. «L’Inter per me è una seconda pelle, una famiglia» ha affermato, e questa appartenenza, unita alla stima della dirigenza e alla sua capacità di lavorare con i giovani (un aspetto sempre più cruciale nel calcio moderno per la sostenibilità dei club), lo rendono un candidato ideale. La sua ascesa ricorda quella di altri grandi ex diventati allenatori di successo nel proprio club.
Certo, il salto dalla Primavera alla prima squadra di un club ambizioso come l’Inter è enorme, e rappresenterebbe una scommessa. Ma è una scommessa calcolata, basata su un percorso di crescita costante, su risultati concreti e su una filosofia di gioco che ben si sposa con le ambizioni e l’identità del club. Se il suo nome è davvero in cima alla lista, è perché Cristian Chivu, passo dopo passo, ha dimostrato di avere la stoffa, la visione e il cuore nerazzurro per sognare in grande, questa volta dalla panchina.