Carlos Augusto svela: «Concorrenza Dimarco? Ecco cosa dico, dopo la Champions…. Poi il retroscena su Pio Esposito» | OneFootball

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·27 de junho de 2025

Carlos Augusto svela: «Concorrenza Dimarco? Ecco cosa dico, dopo la Champions…. Poi il retroscena su Pio Esposito»

Imagem do artigo:Carlos Augusto svela: «Concorrenza Dimarco? Ecco cosa dico, dopo la Champions…. Poi il retroscena su Pio Esposito»

Carlos Augusto non usa giri di parole, ecco l’intervista dell’esterno dell’Inter dal Mondiale per Club, le dichiarazioni del nerazzurro di Chivu

Carlos Augusto ha le idee chiare, lo dimostra – anche – nell’ultima intervista a La Gazzetta dello Sport. Ecco alcuni passaggi delle dichiarazioni dell’esterno dell’Inter al quotidiano dopo la terza partita del Mondiale per Club:

IL FULMINENSE ‘PICCHIERA” COME IL RIVER – «No, forse un po’ meno… (ride, ndr ). Ma, al di là degli scontri fisici, col River abbiamo vinto con la tecnica e ne servirà ancora di più col Flu che ha mostrato molta qualità: se non si sta attenti si rischia, ma siamo preparati a tutto».


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ESAGERATO AGONISMO COL RIVER – «Ma no, in Libertadores spesso le partite sono così! Non parlo di quelle di un tempo, ma di quelle di oggi. Fa parte dello spettacolo. Siamo stati bravi anche noi a metterci la stessa loro forza, a rispondere colpo su colpo, a segnare al momento opportuno. Alla fine c’è stata un po’ di tensione, ma nulla di grave».

INTENSITA’ PER DIMENTICARE LA CHAMPIONS – «Sono già passate tre partite, la Champions è lontana e ci riproveremo il prossimo anno. Ne abbiamo parlato, bisogna sempre ricordare cosa abbiamo sbagliato perché non capiti più, ma poi la vita va avanti e il calcio ti dà sempre un’occasione: prima della nuova stagione, vogliamo toglierci soddisfazioni anche in questo Mondiale per Club. Lo stiamo scoprendo un po’ alla volta, è una manifestazione bellissima. I sudamericani sono meno abituati a queste vetrine, ma anche gli europei ci tengono molto, per questo ogni partita è una trappola».

PIO ESPOSITO – «È talmente maturo che si protegge da solo, serve solo la giusta pazienza e non caricarlo di responsabilità. Non si può pensare che adesso debba segnare in ogni partita. Che sia forte è evidente, ma in ritiro sto vedendo umiltà. Purtroppo, in Italia, quando un giovane viene da fuori, lo si esalta a prescindere e non capisco perché. Poi quando un talento vero arriva da un settore giovanile italiano, spesso la gente non si accorge subito di lui».MODELLO CHIVU – «Abbiamo avuto poco tempo per lavorare, però ci conosciamo così in profondità che basta poco per connetterci, anche cambiando qualcosa. Il mister ci fa stare bene insieme e sta portando, poco a poco, idee leggermente diverse da prima. C’è più verticalità su palla rubata, più pressione quando perdiamo un possesso, forse anche più cattiveria, che è poi quello che avete visto contro il River. È importante anche questo, combattere senza paura di fare falli: stiamo provando a sentirci più liberi anche da questo punto di vista perché poi abbiamo la tecnica per fare la differenza».

CONCORRENZA DIMARCO – «Benissimo, c’è un rapporto ottimo. “Concorrenza” e “rivalità” nel calcio non sono parolacce: questa è l’Inter e c’è bisogno di tanti mancini. Anzi, siamo una bella comunità: Fede, Bastoni, io, dietro abbiamo pure Acerbi. Adesso c’è anche Carboni, ma lui deve fare la differenza davanti».

ANCELOTTI COSA HA DETTO – «È stato un piacere sentirlo al telefono prima della convocazione e poi trovarlo in ritiro: abbiamo usato l’italiano e, se servisse, lo posso aiutare a tradurre in portoghese, anche se con lo spagnolo lui arriva a tutti. E poi il suo staff sta imparando la nostra lingua alla velocità della luce, anche questo è un bel segnale. Dico solo che è l’uomo giusto al posto giusto, avevamo bisogno di un vincente così».

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