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·02 de setembro de 2025

Calciomercato Inter, la rosa resta incompleta: cosa manca a Chivu

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Calciomercato Inter, il giudizio finale sull’operato dei nerazzurri al termine della sessione estiva. Tutti i dettagli in merito

Il debutto di Cristian Chivu sulla panchina dell’Inter ha mostrato una chiara volontà: cambiare pelle rispetto all’era di Simone Inzaghi, con un calcio più verticale, aggressivo e meno legato al possesso prolungato. L’allenatore rumeno lo ha spiegato in conferenza stampa dopo la sconfitta contro l’Udinese, ammettendo che la transizione richiede tempo, ma anche uomini adatti. E qui nasce il problema: i rinforzi ideali non sono arrivati.

Il Corriere della Sera sottolinea come il nuovo progetto tattico avesse due necessità principali: un giocatore capace di saltare l’uomo, individuato in Ademola Lookman, e un mediano fisico come Koné. Tasselli che avrebbero completato il passaggio al 3-4-2-1, schema che rappresenta il punto di approdo dell’evoluzione immaginata da Chivu. Senza queste pedine, l’Inter resta a metà strada.


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Inter, Akanji per Pavard e il peso delle scelte

L’ultimo giorno di mercato ha portato in nerazzurro Manuel Akanji, difensore d’esperienza arrivato dal Manchester City, chiamato a sostituire Benjamin Pavard, ceduto al Marsiglia. Lo svizzero parte come centrale di destra, pronto a dare respiro alla coppia Acerbi-De Vrij. Un innesto utile, ma che non incide sui nodi strutturali dell’assetto offensivo e di centrocampo.

Nella prima gara con il Torino i nuovi principi si erano intravisti: pressing alto, recupero palla vicino all’area avversaria e attacchi rapidi in verticale. Difensori come Bastoni e Pavard avevano accompagnato l’azione con più prudenza, come ha spiegato lo stesso Bastoni: «Attacchiamo meno, ma meglio».

Contro l’Udinese, però, il piano si è inceppato. Il ritorno di Calhanoglu in regia e lo spostamento di Petar Sucic a sinistra hanno reso la manovra più lenta e prevedibile. Il pressing asfissiante dei friulani, una delle squadre più fisiche della Serie A, ha tolto ossigeno ai nerazzurri.

Inter, gioco ibrido e prove di maturità

La novità negativa è stata la prova di Bisseck, disastroso al posto di Pavard: la difesa è apparsa bloccata, la squadra spaccata in due dalle ripartenze friulane. Nel finale Chivu ha provato la carta dei quattro attaccanti, affidandosi ai cross alti senza però un dribblatore in grado di spezzare l’equilibrio. In questo contesto, Luis Henrique, costato 25 milioni, rischia di diventare un enigma.

È presto per sentenze definitive, ma la sfida con l’Udinese ha messo a nudo i limiti attuali. Ora Chivu deve accelerare la transizione con scelte coraggiose: all’orizzonte ci sono Juve e Ajax, test che diranno se l’Inter riuscirà a compiere il salto o resterà davvero a metà del guado.

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