Calcio e Finanza
·20 de janeiro de 2025
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«Abbiamo una Supercoppa che aggiunge partite. Il grande sforzo che i giocatori fanno in giro per il mondo riguarda le competizioni internazionali. Noi come sindacato parliamo con le istituzioni e speriamo che si possa trovare un punto di incontro anche grazie all’Unione europea. Potremmo riuscire a fare ciò che finora ci è stato negato».
Lo ha detto il presidente dell’Associazione Italiana Calciatori (AIC) Umberto Calcagno, ospite della puntata numero 748 de “La Politica nel Pallone”, storica trasmissione radiofonica condotta da Emilio Mancuso e in onda su Radio Rai GR Parlamento. «UEFA e FIFA dovranno essere nostri interlocutori. Finora la FIFA non aveva mai dato importanza alle nostre istanze. C’è un inizio di interlocuzione con la FIFA. Si tratta di avere una visione per il futuro, con una ridistribuzione delle risorse», ha aggiunto il numero uno dell’Assocalciatori.
«La salute dei calciatori di alto livello serve a preservare anche la parte migliore del nostro spettacolo. Dopo la cinquantesima partita non si può pretendere che riescano ad esprimere lo stesso livello di intensità e di gioco. Oggi c’è la sensibilità nel curare anche questo aspetto, dal punto di vista psicologico. Questo riguarda anche allenatori e staff», ha proseguito ancora Calcagno.
«Ho incontrato il presidente Simonelli per la prima volta questa settimana, credo che sia un passo importante. Mi auguro che si possa respirare una stagione differente rispetto agli ultimi anni. Speriamo che la Serie A possa darci una spinta e che possa essere il motore propulsore di cui abbiamo bisogno tutti quanti», le sue parole.
Il Napoli è un esempio di come un minor numero di partite possa avere un effetto sui risultati: «Avere la settima a tipo per potersi allenare fa la differenza. Le squadre che giocano anche durante la settimana sono più soggette ad infortuni. Il Napoli ha la possibilità di prepararsi meglio, oltre a dei valori tecnici che tutti conosciamo».
«La Serie A e la Nazionale sono il grande volano del nostro mondo. Bisognerà trovare una modalità che valorizzi la Nazionale e il lavoro che Spalletti deve fare. Serve un sistema che valorizzi i selezionabili e il lavoro che fanno Serie B, Lega Pro e mondo dilettantistico. La Serie A deve farci capire cosa vuole dal nostro sistema», ha concluso.