Buffa: «Gigi Riva era un ribelle, un uomo verticale in un mondo dove…» | OneFootball

Il giornalista Federico Buffa ha rilasciato delle dichiarazioni sul leggendario attaccante del Cagliari scudettato Gigi Riva

Il giornalista Federico Buffa ha rilasciato delle dichiarazioni al Corriere di Torino sul proprio spettacolo “Ribelli — L’ultima partita alla radio e l’omaggio a Gianni Rivera”. Nel corso dell’intervista ha parlato anche del leggendario attaccante del Cagliari scudettato Gigi Riva. Le sue parole:

GIGI RIVA – «Cos’è la ribellione? Un antagonismo al mainstream, nei pensieri, nei comportamenti… Gigi Riva era un ribelle, non in maniera tradizionale. Era un uomo verticale in un mondo dove di uomini così ce n’erano pochi, per la coerenza, per il non avere mai cambiato posizione. Qualunque altro giocatore sarebbe andato alla Juventus, al Milan, all’Inter, lui no, resta al Cagliari. Un maschio alpha. Anche per questo è diventato un sex symbol».

LO SPORT – «Lo sport è l’esperanto del mondo. È una lingua. E come tutte le lingue che sono basate sul gesto e non sulla parola, è comprensibile da tutti a tutte le latitudini. Non hai bisogno di conoscere una lingua per interpretare un gesto sportivo, come non se ne ha necessità guardando uno spettacolo di danza o un quadro. Per me lo sport è una forma d’arte. Non c’è bisogno di traduzione. Non ti aspetti di vedere una partita italiana nella giungla in Birmania. Beh, io l’ho fatto. Grazie al satellite».

RIBELLI – «Importanza dell’essere ribelli? Come non mai. C’è troppo senso di conformità nel mondo contemporaneo, sicuramente dovuto molto alla tecnologia. Ero piccolo negli anni 60, nei 70 però ero lucido, vedevo cosa accadeva per strada. Tutti i figli grandi degli amici dei miei erano impegnati».