Zerocinquantuno
·31 de janeiro de 2025
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Cosa lascia economicamente in dote al Bologna l’inedita ed emozionante avventura appena terminata in Champions League? Secondo quanto riportato dalla piattaforma Football Meets Data, circa 35 milioni di euro, usando i parametri UEFA conosciuti (quindi senza considerare i ricavi da biglietteria). Provando ad entrare nel dettaglio, si parte dai 18,62 milioni di parte fissa legati alla sola partecipazione al torneo, dunque cifra identica per tutte e 36 le squadre: una somma a cui vanno aggiunti i 9,5 milioni di value pillar, un parametro che prende a riferimento il market pool (ovvero il valore del mercato dei diritti televisivi) e il ranking storico decennale. Si passa poi a quanto raccolto sul campo: i 6 punti ottenuti dalla squadra di Italiano in Champions, frutto di una vittoria e 3 pareggi, hanno garantito al club rossoblù 4,2 milioni (2,1 per la vittoria contro il Borussia Dortmund, 0,7 per ogni pareggio contro Shakhtar Donetsk, Benfica e Sporting Lisbona), e il 28° posto alla fine della fase campionato ha fruttato altri 2,65 milioni di euro. I 34,9 milioni di euro complessivi collocano il Bologna in 30^ posizione nella classifica stilata sempre da Football Meets Data: per dare un’idea del peso di questo valore basti pensare al bilancio chiuso al 30 giugno 2024, con ricavi caratteristici pari a 103,8 milioni di euro. Il ricavato della Champions League 2024/25 ammonta dunque ad 1/3 dei ricavi caratteristici dell’ultimo bilancio del BFC e comunque al 27% dei ricavi complessivi (127,8 milioni, inserendo anche i 24 milioni generati dalle plusvalenze da cessione dei calciatori). Insomma, al di là dell’amarezza per il mancato passaggio del turno, comunque mitigata dall’orgoglio per le buone quando non ottime prestazioni della squadra, ne è valsa assolutamente la pena.
Riccardo Rimondi
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Foto: Alessandro Sabattini/Getty Images (via OneFootball)