Milannews24
·11 de janeiro de 2025
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Intervenuto in esclusiva a Milannews24, Paolo Bargiggia, noto giornalista, ha parlato del successo in Supercoppa Italiana, per poi concentrarsi sul cambio in panchina da Conceicao e Fonseca. Un passaggio inerente al mercato su Tomori e Rashford, in chiusura un pensiero generale su Serie A e Nazionale.
Il Milan di Conceicao è tornato da Riyad con la Supercoppa Italiana vinta. Cosa ne pensa dell’impatto del tecnico, considerato il poco tempo a disposizione?
«L’impatto di Conceicao è stato subito determinante oltre ogni più rosea attesa, pensando che aveva lavorato per otto giorni e non magari otto giorni pieni. Noi in Italia siamo abituati a giudicare dal risultato e avendo vinto non può che essere un impatto incredibile. Ma, anche se non avesse vinto, si è visto un Milan già cambiato, sin dalla partita contro la Juve. Tatticamente è partito con un 4-3-3, quando doveva difendersi ha fatto il 4-4-2, poi è passato alla difesa a 5. Abbiamo visto delle linee molto più ravvicinate, si è vista una mano diversa dal punto di vista tattico. L’aspetto che ha colpito di più e andrà verificato è l’atteggiamento. Una squadra coraggiosa, che non si è smarrita. Poi nella finale sono usciti Leao e Theo Hernandez, i due finiti nella critica con il precedente allenatore. Impatto mediatico, tecnico e psicologico molto importante».
Due dei giocatori discussi con Fonseca, Leao e Theo Hernandez, sono sembrati in netta ripresa: crede che Fonseca oltre ai risultati abbia pagato soprattutto il rapporto con loro due e con la squadra?
«Non penso che Fonseca abbia pagato per il cattivo rapporto con Theo e Leao, anche perché Hernandez dopo il successo parla anche di assunzione di responsabilità da parte dei giocatori, vuole dire che non aveva qualcosa da vendicare. Fonseca ha pagato due cose: la non chiarezza di messaggio tecnico-tattico e sicuramente un’ostinatezza nell’aver tenuto per toppo tempo un modulo con un centrocampo a due che andava molto in sofferenza. Un altro problema è avere una società che pubblicamente non lo sostenesse sulle scelte fatte, un silenzio assordante che secondo me ha scollato un po’ la squadra dal lavoro quotidiano».
Tomori è tornato titolare: la cessione alla Juve si può considerare definitivamente sfumata?
«La cessione di Tomori alla Juve si può considerare sfumata, tanto che la Juve sta trattando Araujo e credo siano anche abbastanza vicini. Chiaro che se no Tomori sarebbe andato alla Juve, ma adesso giocando chiaramente si è fermato tutto. Tanto che non ci sono segnali sul Milan che tratta difensori centrali, tipo Mosquera che sarebbe potuto arrivare con la cessione di Tomori».
Cosa c’è di vero nella trattativa Rashford e quante possibilità ci sono secondo lei che arrivi al Milan?
«Secondo me le possibilità che Rashford arrivi al Milan sono discrete se non ottime, dalla società filtra un certo ottimismo. Chiaro che c’è un problema legato a qualche milione di euro sulla parte restante di stipendio molto alto, comunque il Milan alleggerendosi della parte finale dello stipendio di Okafor che poi sarà riscattato, potrà fare dei calcoli. Verifichiamo un attimo la concorrenza straniera, si parlava del Dortmund, però c’è un ottimismo che filtra informalmente dalla società».
Infine un giudizio sulla Serie A (corsa scudetto e corsa Champions arrivati al giro di boa)
«Vedendo questo mercato c’è un allenatore, una squadra e una società come il Napoli che fanno di tutto fuori dalle coppe per prendersi lo Scudetto. Tanto è vero che De Laurentiis che ha speso tanto in estate senza cedere quasi nessuno come stiamo vedendo sta facendo ancora mercato. Potrebbe esserci la cessione di Kvara al PSG, devono mettersi d’accordo sulle cifre. Prenderanno due difensori Danilo e probabilmente Skriniar, adesso stanno trattando anche un altro attaccante. Vuole fare di tutto per lo Scudetto. Vediamo se l’Atalanta seguirà Gasperini che ha chiesto un attaccante, allora lì si capiranno le intenzioni della Dea. Una corsa a tre con l’Inter che però non dovrebbe fare mercato a gennaio. Sulla corsa Champions vedo Milan e Juve che se la giocano con un terzo incomodo che può essere la Lazio».
Un pensiero sulla Nazionale in ottica qualificazione ai prossimi Mondiali
«Secondo me la Nazionale ha preso una giusta strada, togliendo gli orpelli filosofici che appesantivano la testa dei giocatori provenienti dall’allenatore, c’è un modulo chiaro e comunque anche dove eravamo storicamente in sofferenza ossia sull’attacco stiamo trovando qualcosa. A centrocampo siamo molto forti. Sono ottimista sulla Nazionale».