Zaniolo: “Mi manca l’🇮🇹, tornerò. Non gioco molto, ma Emery è come Guardiola e Klopp. Sul Milan, l’esonero di Mou e De Rossi…” | OneFootball

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·26 marzo 2024

Zaniolo: “Mi manca l’🇮🇹, tornerò. Non gioco molto, ma Emery è come Guardiola e Klopp. Sul Milan, l’esonero di Mou e De Rossi…”

Immagine dell'articolo:Zaniolo: “Mi manca l’🇮🇹, tornerò. Non gioco molto, ma Emery è come Guardiola e Klopp. Sul Milan, l’esonero di Mou e De Rossi…”

Raggiunto dai microfoni del Corriere dello Sport, le dichiarazioni di Nicolò Zaniolo sono state decisamente dirette: “L’Europeo? Uno dei sogni che avevo da bambino era giocare una grande competizione con la Nazionale. Farò l’impossibile per essere convocato. Spalletti? Con lui il feeling è ottimo, il sistema di gioco mi piace, sto imparando tantissimo.

All’Aston Villa sto giocando poco? È vero e ti confesso che probabilmente meriterei più spazio. Ma proprio per questo posso descriverti l’allenatore con maggiore obiettività: è uno dei più bravi in circolazione, mi sta migliorando sotto tutti gli aspetti. Lo metto sul piano di Guardiola, Klopp e Mourinho.


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L’esonero di Mourinho? Non so cosa dire, non me lo aspettavo e mi dispiace per Mourinho. Ma non conoscendo la situazione dall’interno non posso commentare. Se mi domandi di De Rossi ti rispondo con più precisione. Non mi sorprende affatto il suo inizio. Daniele era allenatore già quando giocava. Un capitano pazzesco per me.

Il mio divorzio con la Roma? Semplice. È stata una grande storia. Ho amato tanto e sono stato ricambiato. Ma le cose nel calcio come nella vita finiscono. Quando è così è meglio separarsi, pur conservando il ricordo nel cuore. Non è successo niente di particolare. La verità è che qualcosa si era interrotto nel feeling con la Roma e abbiamo deciso di comune accordo che non avesse senso trascinare la questione.

Sono diventato saggio? Sono cresciuto e maturato. Gli infortuni e la paternità mi hanno reso un uomo migliore. Ma so che tante sfide ancora mi attendono. La Premier? Affascinante, stimolante. Ci si allena sempre a mille, le partite sono giocate al massimo, la gente si diverte allo stadio ma fuori dal campo ti tratta con discrezione. È un’esperienza che merita di essere vissuta. Ho segnato solo due gol con l’Aston Villa? Sì, ho giocato meno del previsto. Ma penso che un periodo di adattamento a un calcio e a un Paese diversi sia fisiologico. Quando sono arrivato in Inghilterra nemmeno parlavo la lingua. È difficile ambientarsi, anche perché tanti dei miei compagni sono sposati e ho passato .

Cos’è successo con il Galatasaray? Niente, ho dato tutto anche lì. Era la mia prima esperienza all’estero e la Turchia è ancora più complessa da capire per un italiano. Per fortuna ho trovato tanti connazionali a Istanbul. Ora vediamo cosa succederà in estate molto tempo da solo.

Se mi manca l’Italia? Eh certo, molto. Gli amici, la famiglia, mio figlio. Ora però tocca ai club definire il mio futuro: il cartellino è di proprietà del Galatasaray. Intanto lasciami dire che che sono grato a Monchi per avere ancora scommesso su di me dopo avermi preso alla Roma quando avevo 19 anni”.

Alla domanda “torni? Dicono Milan” il classe 2000 ha così risposto: “Chi lo sa. Ho chiesto al mio procuratore, Claudio Vigorelli, di informarmi solo se e quando c’è qualcosa di concreto. Ora devo concentrarmi sull’Aston Villa. Roma o Lazio? Non so nulla. Ma comunque voglio essere onesto: per ciò che ha rappresentato la Roma per me e anche per rispetto dei tifosi della Lazio, sarebbe una situazione improponibile.

Comincia a pesarmi l’etichetta del bad boy e del grand talento che non è mai sbocciato del tutto? Mah, no, sono ancora molto giovane. E ho già vissuto due infortuni gravissimi che non tanti colleghi, per loro fortuna, hanno mai affrontato in un’intera carriera.

I miei sbagli? Ne ho fatti tanti. Posso dire che ho sempre sbagliato in buona fede e l’ho pagato sulla mia pelle. La questione scommesse? Appunto, è acqua passata. Inutile parlarne”.

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