Walter Sabatini, una vita a scovare talenti: ecco la top 11 dei suoi colpi da maestro | OneFootball

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Il Posticipo

·9 febbraio 2021

Walter Sabatini, una vita a scovare talenti: ecco la top 11 dei suoi colpi da maestro

Immagine dell'articolo:Walter Sabatini, una vita a scovare talenti: ecco la top 11 dei suoi colpi da maestro

Walter Sabatini, 65 anni e un occhio per il talento che ha pochi rivali. In carriera il DS del Bologna ha scoperto calciatori che sono diventati degli autentici crack. Ecco i migliori 11... finora.

Tra i pali

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Walter Sabatini, un occhio per il talento che ha pochi rivali. In carriera il DS del Bologna ha scoperto calciatori che sono diventati degli autentici crack. Ripercorrendo i migliori acquisti portati in Italia dall’ex deus ex machina di Palermo, Lazio e Roma, si crea una squadra niente male. In porta, chiaramente, non si può che ricordare un nome su tutti: Alisson Becker, preso inizialmente come riserva di Wojciech Szczęsny ma che oggi viene considerato uno dei migliori al mondo. E anche Sabatini stesso lo considera il suo colpo migliore. Il verdeoro, comunque, è in ottima compagnia…


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Terzino destro

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(Photo by Francois Nel/Getty Images)

Il terzino destro di questa formazione non può che essere Stephan Lichtsteiner: scoperto a Lille da Sabatini durante la sua esperienza biancoceleste. Lo svizzero arriva alla Lazio e si impone subito nelle gerarchie di Delio Rossi. Una garanzia in difesa e qualche fiammata in attacco quando serve.

Centro destra

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Difficilmente opinabile è il fatto che i migliori difensori centrali, Sabatini li abbia acquistati durante la sua esperienza in giallorosso. Si parte dal centro-destra di difesa: Kostas Manolas. Il genio di Sabatini, per sostituire Benatia (un altro che si sarebbe potuto tranquillamente schierare al suo posto anche in questa sede) pesca in Grecia un difensore roccioso, fisico, veloce, grintoso e tenace il cui unico punto debole è il gioco con la palla tra i piedi.

Centro sinistra

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(Photo by TF-Images/Getty Images)

Sul centro sinistra di difesa si trova una delle migliori scoperte in assoluto: Marcos Aoas Correa, per tutti Marquinhos. Il giocatore arriva a Roma appena diciottenne ma sorprende subito per agilità e tempismo tanto che i tifosi cominciano a chiedersi se non si sia mentito sull’età: sembra un veterano. E proprio come un veterano lo pagherà il PSG, di cui ora è uno dei capitani.

Terzino sinistro

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(Photo by Dean Mouhtaropoulos/Getty Images)

Il miglior laterale mancino, Sabatini l’ha scoperto ai tempi della Lazio: nessun altro, nemmeno Radu (adattato centrale difensivo solo più tardi), si offenderà se si sostiene che il miglior terzino sinistro scoperto da Walter Sabatini è Aleksandar Kolarov. Il serbo viene portato alla Lazio nel 2007, ma, proprio come ha fatto Sabatini, sebbene dopo molti più anni, Kolarov passerà alla Roma.

Il regista

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(Photo by Eric Alonso/Getty Images)

Il centrocampo si costituisce molto facilmente: per cominciare con un regista. Innegabilmente, l’uomo dai piedi più fatati di tutte le altre scoperte sabatiniane è Miralem Pjanic. Il centrocampista bosniaco, a Lione, veniva considerato solo un buon prospetto ma il DS perugino nel 2011 lo porta a Roma e dopo un periodo d’ambientamento, mette in mostra quello che sa fare. Dopo essere stato uno dei punti fermi della Juventus, ora cerca la consacrazione definitiva al Barcellona.

Chi porta l’acqua

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(Photo by Catherine Ivill/Getty Images)

Accanto all’uomo di qualità, ovviamente è necessario uno di quantità. Il lato positivo è che accanto a Pjanic, può giocare (e lo ha fatto) un giocatore che sa abbinare qualità e quantità molto bene: Kevin Strootman. L’attuale centrocampista del Marsiglia era già uno dei centrocampisti più seguiti sul mercato anche da molte big, ma pare che il dirigente umbro lo tracciasse da diverso tempo. Il risultato? Una scoperta straordinaria. Peccato solo per gli infortuni. Con lui al 100%, ha spiegato Sabatini, quella Roma avrebbe vinto qualcosa.

Ala destra

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(Photo by James Williamson – AMA/Getty Images)

Sulla trequarti, largo a destra, viene in mente subito uno dei giocatori di maggior talento che, però, forse, avrebbe potuto coltivarlo un po’ di più. Erik Lamela. L’argentino, ai tempi della sua militanza romana aveva mostrato di avere diversi numeri tanto da attirare l’attenzione di diversi top club europei. Il problema, però, è che nel Tottenham non è riuscito a proseguire il suo percorso di crescita e a raggiungere quei livelli che sembravano essergli dovuti.

Trequartista

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(Photo by Matthias Hangst/Getty Images)

Altro giro, altro argentino. Soprattutto pensando a un 4-2-3-1, era impossibile non affidare questo ruolo a Javier Pastore. Sabatini lo porta a Palermo nel 2009 e El Flaco comincia a prendere confidenza con il calcio italiano. Dopo un po’ di tempo dimostra di essere davvero un campione e il PSG non se lo lascia scappare. Tra l’altro, Sabatini subirà un gravissimo sgarbo: durante la sua avventura romanista, aveva provato diverse volte a sondare il terreno per riportarlo con sé ma non ci è mai riuscito. L’ha fatto il suo successore Monchi, ma gli infortuni lo hanno funestato.

Ala sinistra

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(Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Pronto a crossare, con il suo piede mancino si può schierare a sinistra Josip Ilicic. Già, perché uno dei protagonisti dell’Atalanta di Gasperini è stato scoperto proprio dall’allora DS del Palermo. Così, nel 2010, lo sloveno approda in Sicilia e comincia pian piano a farsi strada fino a diventare uno dei senatori del nostro campionato. E a diventare una delle stelle della Dea che stupisce l’Italia e l’Europa.

La punta

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(Photo by Emilio Andreoli/Getty Images)

Se avesse fatto meglio, si potrebbe parlare di Abel Hernandez, esploso ai tempi del Palermo e ceduto poi in Premier League. Ma visti i risultati dell’uruguaiano, che ormai è sparito dai radar del calcio che conta, meglio citare Edin Dzeko, portato a Roma a pochissimo nell’estate 2015 e, nonostante qualche annata storta, grande protagonista degli ultimi anni giallorossi. Non proprio una scoperta, ma di certo l’ennesimo colpo da maestro di Sabatini

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