Voti Monaco Inter: i nerazzurri vincono in 10, Calhanoglu espulso innocente ma in ritardo. Bene due attaccanti, Bonny segna alla Thuram | OneFootball

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·9 agosto 2025

Voti Monaco Inter: i nerazzurri vincono in 10, Calhanoglu espulso innocente ma in ritardo. Bene due attaccanti, Bonny segna alla Thuram

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Voti Monaco Inter, tante certezze per quanto riguarda Chivu: soprattutto in attacco

Un’Inter a due facce, capace di soffrire, reagire e vincere anche in dieci uomini. L’amichevole di Montecarlo contro il Monaco, come riportato da La Gazzetta dello Sport, ha offerto a Cristian Chivu indicazioni preziose, mettendo in luce l’orgoglio dei suoi campioni, la fame delle nuove leve e qualche, inevitabile, ruggine di inizio stagione. In una serata complicata da un arbitraggio “sciagurato”, la squadra ha saputo ribaltare il risultato grazie alla sua “antica e nuova nobiltà”, quella del capitano Lautaro e del giovane Bonny, ma ha anche mostrato qualche crepa su cui lavorare. L’analisi delle pagelle dei singoli protagonisti racconta alla perfezione la storia di una vittoria che vale più di un semplice test estivo.

LE PAGELLE DI MONACO-INTERLAUTARO MARTÍNEZ – In forma «Se c’era un modo per allontanare l’eco residua delle polemiche americane, era questo: segnare un gol da Toro». La Gazzetta non usa mezzi termini per descrivere la prestazione del capitano, e ha ragione. La sua non è stata solo una rete, ma un atto di leadership. In una partita che si stava complicando, con la squadra in dieci e sotto di un gol, si è caricato l’attacco sulle spalle, ha lottato, ha cercato il dialogo con i compagni e, al momento giusto, ha colpito con la tenacia che lo contraddistingue.


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ANGE-YOAN BONNY – In forma «Occhio Marcus, il connazionale ti prende la targa. L’altro francese fa quello che dovrebbe fare Thuram». Il giudizio della Gazzetta è una vera e propria investitura. Entrato nella ripresa, Bonny ha cambiato la partita. Il suo gol è un concentrato di tutto ciò che un allenatore chiede a un centravanti moderno: forza fisica per resistere agli avversari, tecnica per la sterzata decisiva e freddezza nella conclusione. Una rete “alla Thuram”, che però ha segnato lui, lanciando un messaggio chiaro al suo compagno di squadra e a tutto l’ambiente: non è qui per fare la comparsa. La sua prestazione è la notizia più bella della serata, la conferma che l’Inter ha in casa un’alternativa di lusso, un giovane affamato pronto a prendersi il futuro.

HAKAN ÇALHANOĞLU – In ritardo «Non c’entra il rosso, perché il secondo giallo è bislacco, ma le gambe del turco erano sembrate imballate». L’analisi della Gazzetta è lucida e condivisibile. L’espulsione, arrivata dopo appena 36 minuti, è figlia di una decisione arbitrale assurda, ma non può nascondere una condizione fisica ancora precaria. Per tutta la sua permanenza in campo, il regista turco è apparso lento, fuori giri, incapace di dettare i tempi e di dare fluidità alla manovra. Un passaggio a vuoto che, in questa fase della preparazione, ci può stare, ma che preoccupa, considerando la sua centralità nel gioco di Chivu. Un leader tecnico che, al momento, sembra ancora in rodaggio.FRANCESCO ACERBI – In ritardo «Là dietro servirebbe un’iniezione di gioventù (Leoni…?). I 37 anni di Ace si vedono tutti». Un giudizio severo, ma che fotografa una difficoltà evidente. Contro la velocità e l’imprevedibilità del giovane Akliouche, Acerbi ha sofferto. La sua esperienza e il suo senso della posizione non sono in discussione, ma l’età, inevitabilmente, si fa sentire, soprattutto in un calcio che va a mille all’ora. Le sue imprecisioni, unite a quelle di Pavard, hanno messo in difficoltà la costruzione dal basso e hanno evidenziato la necessità di freschezza e rapidità in un reparto che, per vincere, non può permettersi cali di tensione. Un veterano prezioso, ma che ha bisogno di essere gestito con intelligenza.

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