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Emilio Scibona·27 marzo 2023
📊Vlahovic, Osimhen, Scamacca e... 6️⃣ centravanti in cerca di riscatto

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Emilio Scibona·27 marzo 2023
Non solo grandi exploit: sino ad ora la Serie A ha anche raccontato le storie di attaccanti che a dispetto delle grandi aspettative, non sono riusciti ad incidere per come ci si attendeva, in molti casi anche per sfortuna legata alle condizioni fisiche.
Ecco qui 6 profili che dopo una prima metà di stagione opaca cercano un rilancio auspicato dalle loro squadre, dai tifosi ma anche da tutti quei fanta-allenatori che hanno puntato su di loro rimanendo sino ad ora delusi.
7 gol in 13 partite di Serie A di per sé sono tutto fuorché uno score malvagio: nonostante ciò è comunque evidente che il Victor Osimhen visto quest’anno non sia minimamente quello dell’anno scorso, non tanto per una questione di numeri quanto in termini di performance e continuità.
L’attaccante nigeriano (condizionato anche dall’infortunio patito con la sua nazionale) a gennaio partirà per la Coppa D’Africa: un impegno importante ma anche l’occasione per ritrovare smalto, brillantezza e chissà magari anche un trofeo che può riempire d’orgoglio e galvanizzare il morale in vista di una seconda parte di stagione in cui il 9 azzurro mira a tornare ad essere protagonista.
6 gol in 15 partite non sono pochi ma in fondo nemmeno tanti se si considerano le potenzialità del centravanti serbo, che in questo 2023, complici anche i vari guai fisici patiti, sono uscite molto a sprazzi.
Il numero 9 bianconero ha dimostrato di saper essere decisivo, come si è visto anche nell’ultima gara dei bianconeri contro il Frosinone: non è ancora riemerso del tutto quell’animale da gol visto ai tempi di Firenze, che ha portato la Juventus a fare per lui un investimento importante.
La società torinese ha bisogno del miglior Vlahovic per continuare a inseguire uno scudetto che (checché se ne dica) non è una missione impossibile: il classe 2000 può dunque riprendersi la scena e da protagonista.
Qui non è una questione di numeri ma soprattutto di continuità fisica: i due infortuni rimediati rispettivamente a ottobre e inizio dicembre hanno impedito all’ex centravanti del West Ham di trovare la frequenza di impiego necessaria, confermando quanto il 2023 sia stato sotto questo profilo, per lui altamente complicato.
L’Atalanta, che a breve perderà Lookman per almeno tre settimane in virtù della Coppa D’Africa e attende ancora il rientro di Tourè, ha bisogno dei suoi gol per continuare a restare aderente alle posizioni europee.
L’attaccante scuola Roma è dunque chiamato ad un compito importante non solo per la squadra ma anche per lui nell’ottica della conquista del posto da centravanti titolare della nazionale ai prossimi Europei. Una missione che, guai fisici permettendo, richiederà tanto impegno (viste anche le quotazioni in ascesa di Muriel) ma che non è fuori portata.
I molteplici infortuni degli ultimi 16 mesi hanno messo in evidenza il fatto che Ciro Immobile sia un giocatore che dal punto di vista fisico va gestito con molta cautela, fatto d’altronde fisiologico vista l’età non verdissima combinata ad uno stile di gioco molto dispendioso.
Che la leggenda biancoceleste possa esprimersi sui livelli straordinari del passato più o meno recente è difficile ma ciò non toglie che il capitano della Lazio resti uno in grado di fare la differenza anche con un minutaggio più ridotto e precauzionale.
Sino ad ora lo score personale in campionato parla di 4 gol in 16 partite (a cui si aggiungono le 3 marcature in Champions): c’è però da star certi che “Re Ciro” una volta ristabilitosi dall’ultimo infortunio con l’Empoli darà il 100% per tornare ad essere protagonista. Anche perché vorrà riprendersi il posto al centro dell’attacco della nazionale e sbaragliare la concorrenza.
Arrivato in Italia con il grande hype legato ai suoi promettenti esordi in maglia azzurra l’ex attaccante del Tigre sino ad ora non è riuscito a incidere: il suo rendimento è stato seriamente limitato dagli infortuni ma lo score di 3 gol in 10 partite giocate non è comunque all’altezza delle aspettative.
Il Genoa è riuscito a compensare parzialmente il vuoto con un Gudmundsson in formato top class ma per alzare l’asticella servono i gol del classe 1999. Retegui è dunque chiamato a dare delle risposte importanti da cui passeranno anche le sue chance di essere convocato per quegli Europei che lo hanno spinto al trasferimento in Serie A quest’estate. Anche lui dunque sarà un giocatore in missione.
La reunion con Vincenzo Italiano, suo pigmalione ai tempi di Trapani e La Spezia, non ha dato sino ad ora gli effetti sperati. L’attaccante angolano non è riuscito ad esprimersi sui livelli visti l’anno scorso, come testimoniato dallo score di 1 gol in 14 partite.
Il dualismo con l’altro neoacquisto Beltran, dopo un’iniziale fase di stallo, sta vedendo avanti il “Vichingo” in questo periodo on fire con 3 gol in 3 partite: circostanza questa che rischia di fare scivolare Nzola indietro nelle gerarchie.
L’attaccante angolano è chiamato dunque a dare delle risposte immediate e la scelta di rifiutare la convocazione in Coppa D’Africa (caso questo potenzialmente spinoso) sembra andare in questa direzione. Il classe 1996 dovrà dunque fare un salto di qualità per dimostrare che la Fiorentina ha avuto ragione nel puntare su di lui.