Vivarini si presenta: “Tornare a Pescara è motivo d’orgoglio, mio progetto tattico ambizioso. Ho un obiettivo, ma non lo dico” | OneFootball

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·12 luglio 2025

Vivarini si presenta: “Tornare a Pescara è motivo d’orgoglio, mio progetto tattico ambizioso. Ho un obiettivo, ma non lo dico”

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Dopo l’esperienza negativa col Frosinone, Vincenzo Vivarini ricomincia da una piazza che conosce benissimo come Pescara.

Ecco la prima conferenza dell’allenatore, che si è presentato quest’oggi, riportata da PescaraSport24 e TMW.


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Sono molto contento, sapete l’affetto che ho per il Pescara che per me non è solo una squadra ma un simbolo per tutto l’Abruzzo. Ovunque vado in regione, tutti hanno come punto di riferimento il Pescara. Quando sono stato chiamato ho sentito subito un grande orgoglio, inizio questa avventura con tanto entusiasmo e porto il mio lavoro a servizio di questa società.

Adesso devo lasciare l’emozione alle spalle perché bisogna solo lavorare. Il Pescara per la sua storia ha reso orgogliosi tutti gli abruzzesi e per me è un impegno di grande responsabilità sedermi su questa panchina, ma sono sicuro che riusciremo a fare qualcosa di importante. Ho sempre accettato il mio passato come una grande esperienza, le cose negative insegnano e ti danno risposte.

Ho fatto un lungo percorso da quando sono partito proprio da Pescara, la mia gratitudine al Delfino è immensa, e ora ho un bagaglio importante che metto a disposizione di questa squadra. Il Pescara l’anno scorso ha dimostrato valori importanti, merito di mister Baldini in primis per unione, spirito di squadra e mentalità vincente. C’è tanto da salvare di quella eredità, è un valore aggiunto ripartire da queste basi e da questo spirito.

Ovviamente servirà lavorare moltissimo, perché la B è un campionato molto diverso e durissimo. La B è il campionato più bello, c’è molto equilibrio nonostante l’avvento delle società straniere che non hanno problemi di spese. Ma non è detto, vedi Samp e Palermo lo scorso anno, che poi solo con i soldi arriveranno i risultati. Ci saranno tanti problemi, sarà importante come li affronteremo e come poi li risolveremo. Dobbiamo avere una squadra pronta a sudare e a migliorarsi giorno dopo giorno. Ma ci faremo trovare pronti.

Il modulo? Si riparte dalla struttura dello scorso anno, ma con accorgimenti chiaramente diversi. Conosco il pensiero dei tifosi e della società, che poi è anche il mio, ovvero di puntare sempre sul gioco come base per fare cose importanti. L’aggressività e lo spirito dell’anno scorso dovremo mantenerli. In fase di possesso palla giocheremo sull’ampiezza e saremo portati a tenere molto il possesso, nell’altra fase si penserà anche in base all’avversario di turno.

Quanti giocatori mancano? Non si può dare un numero, il presidente e il direttore sanno che servono giocatori funzionali e con determinate caratteristiche. Ci sono tanti buoni calciatori in giro, ma devono essere adatti alle nostre idee. Bisogna alzare la fisicità della squadra, soprattutto in mezzo al campo. Servirà ritoccare tutti i reparti, non uno in particolare. Dobbiamo essere bravi a vedere cosa offre il mercato, manterremo l’ossatura dello scorso anno ma integrata con giocatori idonei.

Lottare sarà la parola chiave. Il mix tra giovani ed esperti sarà fondamentale, questi ultimi devono trasmettere lo spirito giusto per portare avanti il progetto e coinvolgere gli altri. Le responsabilità sono tante, porto la mia professionalità. Quando si lavora non guardo in faccia a nessuno, ho un progetto tattico molto ambizioso da realizzare. I tifosi saranno contenti se arriveranno i risultati, non ho una road map predefinita.

Quando a Pescara c’è stata unione tra tifosi e squadra si sono sempre fatte cose importanti, la magia è questa. Non sono uno scaramantico, ma una persona realista che crede nel lavoro e nell’entusiasmo che si è creato con la promozione e che dovremo essere bravi a mantenere. Nella vita bisogna sempre avere degli obiettivi ben precisi, il mio personale non lo dico. Lo tengo per me”.

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