Viscidi: "La metodologia fa la differenza. Disciplina e scouting fondamentali per far crescere il talento" | OneFootball

Le lancette segnano le ore 11 quando, nel Centro di Preparazione Olimpica Acqua Acetosa 'Giulio Onesti' di Roma, si diffonde nell'aria un suono familiare: il richiamo al gioco, all'idea, alla visione. È la quinta riunione stagionale di aggiornamento per gli staff delle Nazionali Giovanili azzurre, la prima del 2025, e chi è seduto in quella sala è consapevole che non si tratta di una semplice lezione, ma di qualcosa di più.

Al centro della scena, come sempre, c'è Maurizio Viscidi, Coordinatore delle Nazionali Giovanili maschili. Non è un semplice relatore, ma il portavoce di una filosofia, perché il Club Italia ha una sua identità, una sua missione, e lui è lì per ricordarlo a tutti. Le sue parole arrivano, pesanti e precise.

"La metodologia fa la differenza". È il primo assioma, perché senza metodo, senza una strada ben definita, il talento resta un'idea incompiuta.

"Non abbiate paura di mettere delle regole alle vostre squadre". Perché la libertà, senza confini, diventa anarchia. E il calcio, alla fine, è anche disciplina.

"L'esempio dovete darlo con i fatti". Nessuna retorica. Solo gesti, concreti. Nessun ragazzo segue consigli vuoti, ma tutti riconoscono la coerenza di chi mostra la via.

"Pensate a migliorare la vostra squadra dentro e fuori dal campo". Perché il talento è una fiammella da proteggere, ma è il contesto che la trasforma in fuoco. E i dettagli, anche quelli più piccoli, fanno la differenza.

E poi, la frase che chiude il cerchio. "Lo scouting è fondamentale". L'arte di scovare il talento prima che diventi evidente, di intuire il futuro quando non è ancora chiaro.

Viscidi parla, gli occhi in sala restano fissi su di lui. Non sta dicendo qualcosa di nuovo, né rivoluzionando nulla. Sta solo ricordando a tutti che il calcio, quello vero, non si improvvisa, ma si costruisce un passo dopo l’altro.