Calcionews24
·26 maggio 2025
Venezia in Serie B, Di Francesco: «Caduti, ma a testa alta e di fronte ad un pubblico straordinario, ora devo staccare»

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·26 maggio 2025
Seconda retrocessione consecutiva per Eusebio Di Francesco, che dopo l’amaro epilogo con il Frosinone lo scorso anno, saluta anche il Venezia al termine di una stagione tormentata. Gli arancioneroverdi cedono 3-2 in casa alla Juventus e dicono addio alla Serie A, puniti dalle reti di Yildiz, Kolo Muani e Locatelli. Il Penzo, gremito e caloroso fino all’ultimo minuto, accompagna la squadra in lacrime sotto la curva, dove viene accolto anche il tecnico abruzzese, il cui nome viene cantato dai tifosi in segno di riconoscenza. Di Francesco non nasconde il dispiacere, ma difende con orgoglio l’atteggiamento dei suoi: il Venezia ha lottato fino all’ultimo, pur tra limiti strutturali e tante ingenuità. Il tecnico si prende una pausa di riflessione sul futuro: il lavoro non è bastato, ma ha lasciato un segno umano forte, in un gruppo che ha creduto in lui fino alla fine. Di seguito le parole del tecnico, riportate da la Nuova Venezia.
DISPIACERE – «Il dispiacere è veramente grande, perché la retrocessione è arrivata davanti a un pubblico che è stato straordinario anche ieri sera e sono convinto che abbia visto una squadra a cui non posso rimproverare niente. Tutti tra società e staff non hanno fatto mancare niente alla squadra».
JUVE E INGENUITÀ – «Anche contro la Juve ce la siamo giocata fino alla fine anche noi e, con ingenuità, ci siamo fatti ribaltare attraverso degli errori di inesperienza in certi momenti della gara decisivi».
RETROCESSIONE BIS – «La retrocessione è arrivata in modo analogo a quella dell’anno scorso. Non parlo mai di sfortuna e fortuna, ma ci vuole anche quella. Anche oggi Di Gregorio ha fatto una gran parata su Doumbià e sul contropiede successivo abbiamo preso gol».
STAGIONE IN EQUILIBRIO – «Siamo sempre stati sull’orlo di una lama che da una parte aveva il bene e dall’altra il male, e probabilmente si pendeva sempre verso quest’ultima direzione».
FUTURO – «Il mio futuro? Devo staccare, in questa stagione ho messo un sacco di impegno, come in tutto nel corso della mia vita e adesso penso di dovermi riposare per un po’».
GRUPPO – «A livello umano ho trovato un gruppo straordinario e in settimana ci incontreremo per tirare le somme e fare le dovute valutazioni. Siamo abbacchiati, ma siamo caduti a testa alta, questo ho sempre cercato di insegnare ai miei figli».
SQUADRA SCOMODA – «Siamo stati scomodi sicuramente. Per quanto riguarda lo scetticismo al mio arrivo, io sono lo stesso allenatore che si è tolto soddisfazioni importanti. È arrivata la retrocessione, quindi per me non può essere una vittoria, ma mi fa comunque piacere che la gente abbia apprezzato il lavoro svolto».
EMOZIONI – «Sono dispiaciuto, ma perché vivo personalmente per fare emozioni. Oggi ne siamo usciti a metà».