Calcio e Finanza
·11 ottobre 2023
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Come annunciato ieri dalla UEFA, l’Italia organizzerà gli Europei 2032 insieme alla Turchia. Una doppia candidatura che si è sviluppata negli ultimi mesi, dopo che i due Paesi inizialmente si erano presentati singolarmente con l’obiettivo di ospitare il torneo continentale.
Nella candidatura, come spiegato dalla UEFA, sono state presentati 20 stadi che potenzialmente potrebbero ospitare il torneo: entro ottobre 2026 saranno scelti definitivamente i 10 stadi, cinque per Paesi. Sempre a ottobre 2026 sarà scelta anche la sede della gara inaugurale e dello stadio che ospiterà la finale.
“Per scegliere ci saranno dei criteri che decideremo a breve. Ci auguriamo che ci sia impegno da parte di tutti nel saper cogliere queste opportunità – ha spiegato il presidente della FIGC Gabriele Gravina alla Rai -. EURO 2032 rappresenterà quella opportunità che in tanti devono sapere cogliere, l’importante è che il Paese capisca che è arrivato il momento di cambiare le nostre strutture per avere stadi più accoglienti. Milano, Torino e Roma avanti? Ci sono anche altri progetti come Firenze e Bologna, ma non è sufficiente”.
La situazione degli stadi presentati dalla federcalcio italiana e da quella turca, tuttavia, è decisamente diversa, complice anche la volontà della Turchia di ospitare un torneo continentale già negli anni scorsi (avevano presentato una candidatura sia per EURO 2016 che per EURO 2020).
In particolare, gli impianti indicati dalla FIGC sono:
Gli impianti indicati dalla Turchia sono:
Già solo da questo quadro, emerge come la Turchia abbia già otto stadi su dieci di fatto pronti e senza necessità di ulteriori lavori, con gli altri due che sono l’Ataturk di Istanbul (che tuttavia ha appena ospitato la finale di Champions League lo scorso giugno) e il nuovo stadio di Ankara.
Per quanto riguarda l’Italia, invece, sono solo tre gli impianti che secondo la FIGC non necessitano di interventi corposi, ovverosia San Siro, l’Olimpico di Roma e lo Juventus Stadium. Per gli altri sette stadi resta invece la necessità di intervenire, con alcuni impianti per cui il processo burocratico è già avviato (ad esempio Cagliari, Bologna e Firenze) e altri ancora no.
D’altronde, basta guardare i dati degli impianti nostrani per capire la differenza: in attesa di novità su Bologna e Firenze, attualmente i dieci stadi da cui usciranno i cinque impianti che ospiteranno EURO 2032 hanno un’età media di 72 anni e per EURO 2032 è previsto ci sia solo un nuovo stadio creato da zero, ovverosia il Gigi Riva di Cagliari.
La volontà di ospitare un grande torneo ha invece portato la Turchia ad investire già negli stadi nel corso degli ultimi anni. L’età media è di 10 anni attualmente, con l’impianto più “anziano” che è l’Ataturk di Istanbul, costruito nel 2002 ma ristrutturato nel 2020 e che, come detto sopra, ha comunque appena ospitato una finale di Champions League.
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