Calcionews24
·13 giugno 2025
Varriale condannato a 10 mesi per stalking e lesioni sull’ex compagna. Cosa è successo al giornalista?

In partnership with
Yahoo sportsCalcionews24
·13 giugno 2025
Il giornalista Enrico Varriale è stato condannato a 10 mesi di reclusione dal Tribunale di Roma per stalking e lesioni aggravate nei confronti della sua ex compagna. La notizia è stata resa pubblica dall’associazione Differenza Donna, che ha assistito la vittima nel processo, confermando che il giudice ha disposto anche un risarcimento danni a favore della donna e il pagamento delle spese processuali da parte dell’imputato.
Il procedimento giudiziario contro Varriale si è concluso con una sentenza che sottolinea la gravità dei comportamenti attribuiti al giornalista calcistico. Secondo quanto riportato da Differenza Donna, il Tribunale ha riconosciuto che l’imputato ha violato in modo sistematico il diritto della donna alla libertà e alla sicurezza personale, non rispettando la sua volontà di chiudere ogni tipo di rapporto.
La difesa di Enrico Varriale non ha tardato a commentare la decisione del giudice. L’avvocato Fabio Lattanzi, legale del giornalista, ha espresso la propria sorpresa per l’esito del processo:
«La giustizia continua a stupirmi. Non avrei mai creduto che si potesse condannare per stalking una persona la cui unica colpa è avere inviato decine di messaggi alla ex compagna, nel tentativo di incontrarla per chiederle scusa. Leggerò attentamente le motivazioni della sentenza e sicuramente proporrò appello».
Dall’altra parte, l’associazione Differenza Donna ha sottolineato l’importanza della sentenza come riconoscimento della voce e del vissuto della vittima.
«La sentenza – si legge in una nota – è il frutto di un lungo processo, durante il quale la donna ha avuto la forza di raccontare in aula, con coerenza e lucidità, ciò che ha vissuto. Le sue parole sono state confermate da prove documentali, testimonianze e accertamenti tecnici. Il Tribunale ha ritenuto fondata la denuncia di chi ha vissuto nella paura, costretta a modificare le proprie abitudini di vita, rivolgendosi a un centro antiviolenza e vivendo quotidianamente nel terrore di essere seguita o aggredita».
Anche Elisa Ercoli, presidente dell’associazione Differenza Donna, ha voluto commentare la sentenza che coinvolge Varriale.
«La decisione del Tribunale afferma con forza che la violenza maschile contro le donne non è mai un malinteso, ma un crimine vero e proprio. Insulti, parole offensive, minacce, pedinamenti e controllo sono dinamiche che ogni giorno ci vengono raccontate dalle donne, e che finalmente trovano ascolto anche nei tribunali».
Ercoli ha ribadito l’impegno dell’associazione nel continuare a difendere i diritti delle donne in ogni sede possibile:
«Continueremo a batterci, in ogni tribunale e in ogni spazio pubblico, affinché ogni donna sia libera di dire no e venga creduta».
Il caso Varriale non rappresenta solo un fatto giudiziario, ma si inserisce in un contesto sociale più ampio, in cui sempre più donne trovano il coraggio di denunciare comportamenti persecutori e aggressivi. La condanna inflitta al giornalista segna un passo importante nel riconoscimento della violenza psicologica e fisica come crimine, e non come semplice incomprensione tra ex partner.