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·10 gennaio 2025

Un'altra donna accusa il giornalista Enrico Varriale: «Schiaffi e minacce»

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Si allunga la lista di donne che accusa Enrico Varriale, ex vicedirettore di Rai Sport, di aggressione. Come riporta l’edizione odierna de La Repubblica, il giornalista è stato accusato di aver aggredito una donna, identificata con Sara come nome di fantasia, l‘8 dicembre del 2021. «Mi ha dato uno schiaffo a mano piena che mi ha fatto cadere – racconta la donna –. Da quella sera stessa sono iniziati gli attacchi di panico. Quando cercavo di scappare e lui mi ha chiusa a chiave, ho provato una sensazione di soffocamento, tremore, paura. Ho capito che era panico».

«Non riesco più a uscire da sola – continua la donna nella sua testimonianza avvenuta presso il Tribunale di Roma, dove si sta svolgendo il secondo processo contro Varriale, già accusato di reati come stalking e lesioni da un’altra donna –, non riesco a passeggiare per strada senza guardarmi continuamente intorno. Anche per andare al lavoro devo essere accompagnata».


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«Mi hanno trovata rannicchiata in posizione fetale», continua Sara. Durante un alterco, Varriale l’avrebbe afferrata, spinta contro una porta e colpita violentemente: «Non riesco più a farmi toccare il viso. Mi ha lasciato segni: dopo qualche giorno ho iniziato a sviluppare aderenze sulla parte sinistra. Mi ha colpita con tutta la mano, e io peso appena 47 chili. È stato facile farmi cadere». Ogni mese, Sara deve sottoporsi a cure mediche. «Usano una cannula per staccare i tessuti che si aderiscono a causa del trauma».

Un’aggressione seguita da persecuzioni da parte di Varriale secondo quanto racconta Sara: «Ho lasciato Roma il 19 dicembre, ma già dall’8 gennaio ero terrorizzata. Continuava a inviarmi messaggi, a chiamare i miei figli, a citofonare sotto casa». Nel capo d’imputazione si legge che il 19 dicembre 2021 Varriale l’ha contattata usando un telefono della Rai, oscurando il numero e minacciandola con parole come: «Morirai». Sara ha riportato anche questo episodio in aula. Sara ricorda anche un’altra minaccia ricevuta da Varriale: «Se mi denunci, ti ammazzo».

Persecuzioni che si sono fermate solamente dopo la denuncia: «Ho preso ogni precauzione per evitare pericoli. Qualche giorno fa ho visto un’auto simile alla sua e sono andata nel panico. Mi sono nascosta dietro un’altra macchina. Ho una fobia». Ora il giornalista deve affrontare due distinti procedimenti giudiziari.

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