Calcionews24
·26 dicembre 2024
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La matematica non mente mai, soprattutto per quanto riguarda le cosiddette costanti dove il valore non si può cambiare. La costante della grande equazione Atalanta (capolista) porta il nome di Davide Zappacosta: passano gli anni, i compagni di reparto, ma lui rimane sempre lì.
Nonostante i tempi siano cambiati, dove adesso la fascia è molto più completa rispetto anche soltanto a tre anni fa dove la “costante” era diventata dipendenza tra la partenza di Gosens (andato all’Inter) e le difficoltà nel rimpiazzare determinati elementi, il numero 77 è sempre un trascinatore sulla fascia tanto competitivo quanto esperto. Certo, Ruggeri sa difendere e crossare bene, Bellanova avrà il suo tempo per sgrezzarsi (per gli esterni ci va almeno un anno di tempo), Palestra è un altro diamante che si sta facendo notare, ma ad oggi Davide si può definire il più completo dell’intero reparto.
Capacità di stare sia a destra che sinistra, buoni dote difensiva, ottima capacità di saltare l’uomo, cross precisi, grandi inserimenti e goal (14 se si considera anche la prima annata a Bergamo di dieci anni fa): la rappresentazione dell’esterno perfetto che vuole Gasperini e di ciò che ha bisogno l’Atalanta. Per certi versi ha compensato un po’ quello che era il Castagne del triennio 2017-2020: un tuttofare della fascia dove il riadattamento e la costanza hanno sempre fatto da padrone.
In questa stagione Gasperini lo ha incaricato come vice/titolare a sinistra, considerando sia la mancanza di mancini puri (escludendo Matteo) che per dare a Ruggeri un cambio che l’anno scorso non c’era. Zappacosta ha disputato 11 presenze sulla fascia sinistra vincendo ad oggi il confronto con lo stesso Ruggeri con 3 goal e 3 assist: aumentando l’intensità anche in quella parte del campo, e dall’altra Bellanova sta diventando sempre più imprendibile.
A 32 anni però è anche un maestro che sta insegnando ai suoi compagni di reparto a raggiungere il grande salto. Una fascia che l’Atalanta sta gradualmente raggiungendo i fasti di un tempo soprattutto grazie anche alla sua costante.