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·7 ottobre 2024

Ufficiale, il TAS riduce la squalifica di Paul Pogba per doping a 18 mesi

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Adesso è ufficiale. Il Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS) di Losanna ha pubblicato la sua decisione riguardo al ricorso presentato dal centrocampista Paul Pogba contro la decisione emessa il 28 febbraio 2024 dal Tribunale Nazionale Antidoping dell’Agenzia Nazionale Antidoping Italiana (NADO Italia), nella quale era stato dichiarato colpevole di una violazione delle norme antidoping e «sanzionato con un periodo di ineleggibilità di quattro anni a partire dall’11 settembre 2023 e una multa di 5.000 euro».

«Il Collegio del TAS incaricato della questione – prosegue la nota del TAS – ha accolto parzialmente il ricorso presentato da Paul Pogba. Ha confermato la violazione delle norme antidoping, ma ha ridotto la sanzione imposta al giocatore a un periodo di ineleggibilità di 18 mesi, con decorrenza dall’11 settembre 2023, e ha annullato la multa».


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Al momento, è stata notificata alle parti solo la decisione. Le motivazioni della decisione del Collegio saranno notificate alle parti il prima possibile. Il Collegio del TAS ha fornito le seguenti informazioni in merito alla sua decisione: «Il Collegio del TAS ha basato la sua decisione sulle prove e sugli argomenti legali presentati, che indicano che l’ingestione da parte del Sig. Pogba del DHEA, la sostanza per cui è risultato positivo, non è stata intenzionale ed è stata il risultato di un errore nell’assunzione di un integratore prescritto da un medico in Florida, dopo che il Sig. Pogba aveva ricevuto rassicurazioni che il medico, il quale aveva affermato di trattare diversi atleti di alto livello statunitensi e internazionali, fosse esperto e consapevole degli obblighi antidoping del Sig. Pogba ai sensi del Codice Mondiale Antidoping».

«Il Sig. Pogba ha richiesto una sanzione di soli 12 mesi in riconoscimento della presenza di una certa responsabilità da parte sua (non ha chiesto una determinazione di assenza di colpa o negligenza dal Collegio del TAS)», conclude il TAS nel suo comunicato. NADO Italia ha sostenuto che l’imprudenza del calciatore fosse grave e giustificasse una squalifica di 4 anni.

Il caso di Pogba è stato supportato da diversi esperti. Gran parte delle prove presentate dal giocatore non è stata contestata. Tuttavia, il Collegio del TAS ha stabilito che Pogba non fosse esente da colpa e che, in quanto calciatore professionista, avrebbe dovuto prestare maggiore attenzione alle circostanze. La decisione del Collegio del TAS è definitiva e vincolante, fatta eccezione per il diritto delle parti di presentare ricorso al Tribunale Federale Svizzero entro 30 giorni, su basi limitate.

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