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·26 marzo 2025

💪🏻 Udinese, Lucca: “Il futuro? Sono padrone del mio destino. Kean? Non gli invidio nulla”

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Lorenzo Lucca, attaccante dell’Udinese, si è raccontato a “La Gazzetta dello Sport”: “Sono contento perché il ct mi ha dato spazio. E ho ritrovato tanti compagni dell’Under 21. Ma torno esattamente come sono andato, deciso a proseguire il percorso con l’Udinese: mancano nove partite, bisogna dare tutto”.

“In Azzurro ho legato di più con Ricci, che è di Pisa dove io sono stato. Ma in generale quello della Nazionale è un gruppo unito con giovani forti. Sono fiducioso, andremo al Mondiale, non ci sono scusanti. Io e Moise Kean siamo stati insieme al Torino da piccoli. È un grande amico. Ci conosciamo da quando eravamo bambini ed è stato bello ritrovarsi e ricordare cosa facevamo in spogliatoio. Siamo sempre rimasti in contatto. È fortissimo. Lui ha più tiro e io più colpo di testa? Ahaha. Abbiamo tutti e due tutto. Non gli invidio nulla”.


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“Devo continuare a lavorare con serenità, stare tranquillo. E non devo mettermi pressioni addosso. Devo pensare a migliorarmi come ho fatto finora, con la fiducia dell’Udinese che due anni fa è stata la prima a credere in me dopo un’annata difficile. Non mi pongo obiettivi e non ne parlo, può essere un limite mentale. Ragiono partita dopo partita, goal dopo goal”.

“San Siro? La Scala del calcio. Il punto più alto per un calciatore. Poi entrare con la Nazionale è un qualcosa di unico. All’andata contro l’Inter segnai un goal bello, ma non ci diede punti. Eppure giocammo bene, domenica ci teniamo tanto. Dopo la sosta arriveremo carichi, abbiamo dimostrato che nelle partite importanti diamo qualcosa in più, contro le piccole meno. Dobbiamo sfruttare tutte le occasioni, le big ne hanno molte di più. Andiamo a giocarci la partita contro una squadra di fuoriclasse, una delle più forti. La classifica oggi dice che è la più forte”.

“Io ho tanta fame. Se non hai fame non vai da nessuna parte. Dobbiamo cercare di andare più avanti possibile, ricordando che lo scorso anno abbiamo rischiato grosso salvandoci alla fine. Ma qui c’è un gruppo forte, con gente di personalità”.

“In Germania mi è saltato in mente di togliere il rigore a Raspadori? In realtà no. Gli ho solo chiesto se lo batteva lui e mi ha detto di sì. È da anni in Nazionale. Il nostro portiere Piana dice che li tiro benissimo, forti e angolati? Il rigore è una cosa mentale. Sono un numero 9, mi allenano al video, fa sempre parte del percorso che sto facendo, ma è vero che cerco di tirare così. Più ti eserciti meglio è”.

“Dopo l’episodio del rigore a Lecce ho portato tutta la squadra fuori a cena. Siamo andati a 20 minuti da Udine. Ho pagato, ma non c’è più bisogno di parlarne. È stata ingigantita. Thauvin è molto forte e ci dà una grossa mano. Alexis Sanchez mi dà tanti consigli. Ci parlo molto anche perché conosco lo spagnolo e frequento tutti i compagni che lo parlano”.

“Solet è un difensore forte, ma con me fa fatica… Ha tanta tecnica e molta stima di se stesso. In questo lavoro la mentalità fa il 90%”.

“Iker Bravo ha tecnica e personalità, può essere il futuro dell’Udinese”.

“Dopo Udine meglio tornare all’estero o restare in Serie A? Non fa differenza. Sono cresciuto a livello fisico, tecnico e mentale. All’estero vedo più goal, la Serie A è difficile ma è una sfida che mi dà adrenalina. Sono padrone del mio destino. Dell’Ajax sento ancora Edson Alvarez e Francisco Conceiçao, che non giocano più lì. Auguro ogni bene al club che non mi appartiene più. Ma il passato è passato. Non sono stato riscattato, ragiono solo sul presente”.

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