Calcio e Finanza
·17 gennaio 2025
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Il portiere dell’Udinese Maduka Okoye è finito sotto indagine per un flusso di scommesse anomalo in occasione della partita Lazio-Udinese disputata lo scorso 11 marzo. A far scattare l’indagine era stata una segnalazione giunta dalla Sisal per una serie di scommesse per importi rilevanti legata all’ ammonizione dell’estremo difensore bianconero durante la partita vinta a Roma per 2-1.
Nel caso specifico, Okoye era stato ammonito dall’arbitro al 19′ della ripresa per perdita di tempo. Un provvedimento che aveva preoccupato non poco l’allenatore Gabriele Cioffi, il quale aveva mandato subito un proprio collaboratore dietro la porta, per dialogare con il portiere e tenerlo calmo, in modo che non rischiasse ulteriori provvedimenti da parte del direttore di gara.
Conseguenze penali a parte, cosa rischia ora l’estremo difensore sul fronte sportivo? Una risposta si può individuare nel Codice di Giustizia Sportiva, che disciplina i casi di illecito da parte dei tesserati dei club. Stando all’articolo 30, «i soggetti di cui all’art. 2 riconosciuti responsabili di illecito sportivo, sono puniti con la sanzione non inferiore alla inibizione o alla squalifica per un periodo minimo di quattro anni e con l’ammenda in misura non inferiore ad euro 50.000,00».
All’articolo 2, il Codice di Giustizia Sportiva sottolinea che le norme si applicano «alle società, ai dirigenti, agli atleti, ai tecnici, agli ufficiali di gara e ad ogni altro soggetto che svolge attività di carattere agonistico, tecnico, organizzativo, decisionale o comunque rilevante per l’ordinamento federale».
Se l’accusa fosse confermata e verificata, il caso sarebbe più grave rispetto a quello che ha coinvolto Sandro Tonali e Nicolò Fagioli, squalificati per scommesse effettuate su altre partite di calcio o – nel caso dell’ex centrocampista del Milan – sulla propria squadra, puntando però sulla vittoria o su incontri ai quali non aveva preso parte. In sostanza, senza comportamenti diretti all’interno del match che ne potessero condizionare l’esito o l’andamento, cosa invece accaduta con Okoye, che si sarebbe fatto ammonire di proposito.
E l’Udinese? Il club friulano di fatto non rischia alcun rilievo federale, ma bisognerà prestare attenzione agli altri tesserati, visto che qualora si dovesse arrivare a un patteggiamento, la Procura federale chiederà se c’era qualche compagno, allenatore o dirigente al corrente di quanto messo in atto da Okoye prima della notizia comunicata dagli inquirenti della Procura di Udine.
Se così fosse, gli stessi sarebbero a rischio sanzione per mancata denuncia, proprio come sottolinea sempre l’articolo 30 del Codice, al comma 7: «I soggetti di cui all’art. 2 che siano venuti a conoscenza in qualunque modo che società o persone abbiano posto in essere o stiano per porre in essere taluno degli atti indicati dal presente articolo, hanno l’obbligo di informare, senza indugio, la Procura federale. Il mancato adempimento di tale obbligo comporta per i soggetti di cui all’art. 2 la sanzione della inibizione o della squalifica non inferiore a un anno e dell’ammenda in misura non inferiore ad euro 30.000,00».