Calcio e Finanza
·25 maggio 2025
Udinese ceduta a fondo USA. Dopo 38 anni si chiude l’era Pozzo

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·25 maggio 2025
Si conclude un lungo capitolo della storia dell’Udinese Calcio: come riportato dall’ANSA, la famiglia Pozzo ha infatti venduto il club friulano, ponendo fine a una gestione durata quasi quattro decenni. La cessione sarebbe avvenuta in favore di un gruppo di investitori stranieri, presumibilmente statunitensi, per una cifra che si aggira intorno ai 150 milioni di euro. A lanciare l’indiscrezione è stata la Tgr Rai FVG, e fonti vicine alla società ne avrebbero confermato la veridicità. Tuttavia, i vertici dell’Udinese, contattati dall’ANSA, hanno preferito non rilasciare dichiarazioni.
Secondo le anticipazioni della Rai, nelle prossime ore dovrebbe essere reso noto il nome del nuovo proprietario: si tratterebbe di un fondo con sede a New York. L’accordo preliminare sarebbe già stato definito nei giorni scorsi.
La famiglia Pozzo era subentrata alla guida dell’Udinese il 28 luglio 1986, rilevando il club da Lamberto Mazza, presidente dell’epoca d’oro di Zico. In quasi 39 anni, i Pozzo hanno trasformato l’Udinese in una realtà stabile della Serie A, partecipando a competizioni europee come la Champions League e la Coppa Uefa. Il club, inoltre, si è dotato nel 2016 di uno stadio di proprietà moderno e sostenibile, il primo in Italia a disporre di una copertura fotovoltaica in grado di renderlo energeticamente autosufficiente.
L’accordo di vendita, stando alle indiscrezioni, prevede comunque che la famiglia Pozzo mantenga una partecipazione minoritaria, seguendo un modello simile a quello adottato dall’Atalanta.
Resterà invece escluso dalla trattativa il Watford, l’altro club di proprietà dei Pozzo, che continuerà a essere gestito da Gino Pozzo, figlio di Giampaolo, con l’obiettivo di riportarlo in Premier League.
Già dal 2020 si erano susseguite voci su un possibile passaggio di proprietà dell’Udinese a investitori americani, mai concretizzatesi fino ad oggi. Questa volta, però, il cambio al vertice è realtà.
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