❌ Tuttosport – È stata la Juventus più brutta della stagione: i ⚪️⚫️ non possono essere questi | OneFootball

❌ Tuttosport – È stata la Juventus più brutta della stagione: i ⚪️⚫️ non possono essere questi | OneFootball

In partnership with

Yahoo sports
Icon: PianetaChampions

PianetaChampions

·23 ottobre 2024

❌ Tuttosport – È stata la Juventus più brutta della stagione: i ⚪️⚫️ non possono essere questi

Immagine dell'articolo:❌ Tuttosport – È stata la Juventus più brutta della stagione: i ⚪️⚫️ non possono essere questi

Tuttosport, attraverso il seguente editoriale a firma del Direttore Guido Vaciago, si è rivelato inevitabilmente molto critico sulla prestazione della Juventus: “Non basta avere due portieri titolari se ti mancano alternative all’altezza in attacco. Mattia Perin è la bella faccia della più brutta Juventus della stagione, ma non consola granché della sconfitta, la prima stagionale, maturata in cima a una prestazione deludente, superficiale, perfino indolente. Non è tempo di processi, ma Thiago Motta ha delle responsabilità nella dolorosa sbandata, perché lo Stoccarda ha dominato e vinto con pieno merito, mentre la Juventus non ha creato abbastanza e, quando ci ha provato lo ha fatto con lentezza e timidezza. La Juventus, di cui proprio Perin aveva esaltato lo spirito agonistico alla vigilia della partita, non può e non deve essere questa. Non ha l’obbligo di vincere sempre, ma il dovere morale di non perdere così, tecnicamente molle e inconsistente sotto il profilo caratteriale.

Certo, le assenze pesano sotto il profilo tecnico (fare contemporaneamente a meno di Bremer, Nico Gonzalez, Koopmeiners non è uno scherzo) e anche sotto il profilo fisico (perché tutti fanno gli straordinari e la sparizione di Milik non dà proprio fiato a Vlahovic) e questa può essere una spiegazione del perché la Juventus di ieri non è manco lontana parente di quella delle prime dieci partite della stagione. Soffre di brutto e Perin fa più parate e corre più rischi che Di Gregorio in tutte le partite disputate (a confermare il dominio tedesco). Vlahovic corre a vuoto e male fi no a evaporare, senza lasciare tracce di sé; Yildiz vuole strafare (e come capita in questi casi spesso strasbaglia); Savona è frastornato, Fagioli non ragiona abbastanza; nella trequarti ci deve essere un tunnel spazio-temporale che inghiotte McKennie e Danilo non fa molto per convincere Motta di aver sbagliato a tenerlo fuori. È una partita amara, ma interessante per analizzare i limiti di questa Juventus, che finora aveva sempre lasciato almeno un paio di impressioni positive, mentre in una sola serata mostra, tutti insieme, i suoi difetti: l’inesperienza, la ristrettezza della rosa, la difficoltà a concretizzare le occasioni costruite (ieri comunque pochine).


OneFootball Video


È una squadra che deve crescere e imparare a imporsi in tutte le situazioni. Può sembrare paradossale, ma è invece tipico dei gruppi giovani, ma la Juventus in enormi difficoltà a Lipsia, contro un avversario più forte dello Stoccarda, in inferiorità numerica, fuori casa e in svantaggio, era più sciolta e coraggiosa di quella di ieri sera, in circostanze assai meno avventurose. C’è, dunque, lavoro per Motta (e, a gennaio, anche per Giuntoli), ci sono spunti di riflessione per i singoli che, dopo certi giudizi iperbolici, necessitano di un ammollo in umiltà. Se la Juventus, nel suo complesso, ha l’intelligenza e la forza mentale di trasformare questa brutta partita in una lezione, potrebbe essere un passaggio di maturazione importante. Una roba tipo: ecco tutto quello che non si deve fare in una partita da vincere. Se non altro perché la nuova e bislacca formula della Champions League rende meno gravi i passi falsi e la classifica è ancora difficile da analizzare.

C’è spazio per rimediare, la Juventus deve averne la forza. Domenica affronterà l’Inter e non sarà facile: la squadra di Motta affronta i suoi giorni più difficili da inizio stagione, può uscirne rafforzata o seriamente ammaccata: pur non essendo tempo di sentenze, è quel momento in cui le stagioni si indirizzano in un modo o nell’altro. Vale la pena, molto a margine dei ragionamenti sui gravi errori della Juventus, il fatto che, ancora una volta, gli arbitri non garantiscono più l’uniformità di giudizio: la dinamica del rigore concesso allo Stoccarda è la stessa di quello negato alla Juventus per il fallo su Vlahovic a Lipsia (palla non più nella disponibilità dell’attaccante quando subisce il fallo). Il problema non è se quello è rigore o non è rigore, ma che qualsiasi cosa sia deve esserlo sempre – porca miseria! – se non si capisce questo semplice concetto, il giocattolo finirà per rompersi”.

Visualizza l' imprint del creator