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Marco Alessandri·6 novembre 2024
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Marco Alessandri·6 novembre 2024
Poco più di una settimana fa si assisteva al più incredibile dei risultati, con il Pallone d'Oro che veniva consegnato a Rodri dopo che per mesi sembrava che l'unico vero candidato fosse Vinicius Jr.
Una decisione che ha fatto arrabbiare non poco tutto il mondo Blanco, con il Real Madrid che ha cancellato il charter che avrebbe dovuto portare circa 50 persone a Parigi tra giocatori, staff e dirigenti.
Per Florentino Perez lo smacco era troppo grande per essere accettato sportivamente e non conta che il Real sul podio avesse comunque due giocatori. Mai come nel caso del Pallone d'Oro arrivare secondi non conta nulla.
Lo stesso Vinicius non aveva preso bene la notizia del mancato successo, cosa che per lui stesso era scontata. Lo si era ben capito nel Clásico contro il Barcellona, giocato due giorni prima della consegna del Pallone d'Oro, durante il quale il brasiliano aveva risposto a una provocazione di Gavi ricordando all'avversario che poco gli importava dello 0-4 di quella partita perché tanto - da lì a poche ore - avrebbe ricevuto il premio più ambito da ogni calciatore.
La realtà, come detto, ha mostrato ben altro e a vincere è stato il centrocampista del Manchester City e della Spagna, che molto umilmente ha voluto citare nel proprio discorso chi nel passato non ha vinto il premio ma lo avrebbe meritato, forse anche più di lui.
Ecco, proprio questo dettaglio potrebbe aver fatto la differenza. Rodri è un giocatore molto corretto, Vinicius meno. Anche ieri sera, nel ko interno contro il Milan, il classe 2000 si è fatto notare più per sceneggiate e proteste che per altro.
Le qualità non sono certo in discussione e sicuramente gli permetteranno in futuro di tornare a giocarsi il Pallone d'Oro, ma forse serve lavorare su altri aspetti. E lo si è ben notato con i rossoneri.
Prima con Morata a terra si scaglia contro il numero 7 rossonero, convinto stia esagerando quando in realtà il colpo lo ha subito eccome; poi, dopo aver commesso fallo su Maignan, lamenta un tocco leggerissimo del portiere e cade a terra in una sceneggiata che ha fatto il giro del mondo sui social.
Nel mezzo, come detto, poco. Il rigore procurato e poi segnato con il cucchiaio, ma anche tanti errori e la sensazione che in questo momento a lui e a tutto il Real Madrid farebbe bene tirare una linea con questi primi mesi e ricominciare da capo.
L'annata non è ancora compromessa - non potrebbe esserlo già a questo punto - ma certo il Bernabeu non è contento. I sonori fischi di ieri sera ne sono la prova. I Blancos devono crescere e perché possa accadere serve che a farlo siano anche e soprattutto le sue stelle.
Vinicius in primis. Se vuole davvero arrivare ai livelli di chi indossava quella maglia numero 7 prima di lui, dovrà cambiare atteggiamento e concentrarsi davvero solo sul calcio giocato.
📸 OSCAR DEL POZO - AFP or licensors