PianetaSerieB
·30 maggio 2025
🔍 TRUFFA al Brescia, la ricostruzione di quanto accaduto: cifre e dettagli dell’operazione

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·30 maggio 2025
Quel che sta venendo fuori dalle ultime ricostruzioni riguardanti l’utilizzo dei crediti fiscali, è prossimo smascherare operazioni clamorose. L’inchiesta de L’Espresso sta facendo chiarezza su tutti gli aspetti della vicenda. Calcio e Finanza ha ricostruito l’accaduto, mettendo in evidenza cifre e dettagli della truffa subita dalle Rondinelle:
“Secondo la ricostruzione de L’Espresso, tutto è iniziato a ridosso della scadenza degli adempimenti fiscali. Il 17 febbraio 2025 si dimette il direttore amministrativo Luigi Micheli. Lo stesso 17 febbraio, il Brescia acquista da Alfieri i primi 1,47 milioni di euro di crediti fiscali per coprire le spese del trimestre precedente. L’ammontare complessivo dei cinque contratti sarà di circa 2 milioni di euro e il club compra con uno sconto del 23% sul valore nominale, cioè 1,57 milioni di euro.
Secondo i documenti forniti dallo studio Tonucci, il Brescia ha regolarmente pagato le fatture emesse da Alfieri, in parte sul conto di Finom e in parte sul conto di un custode terzo, un notaio della provincia di Rovigo. Il meccanismo dei crediti fiscali, soprattutto di quelli provenienti dai bonus varati dal governo di Giuseppe Conte dopo la pandemia, consente di far girare la “carta” coprendo le truffe a monte.
Quello che di fatto è successo a Cellino. Alfieri ha riposto nel cassetto fiscale del Brescia crediti inesistenti e derivanti da cinque società (Ng costruzioni, Siam, Studio paghe 2000, Honda srl, San Pietro) clienti di Alfieri stesso. La giustizia ordinaria e la Guardia di Finanza potranno chiarire ogni aspetto della faccenda, ma la giustizia sportiva ha dovuto sbrigarsi. Per la FIGC da un mancato pagamento scaturisce una penalizzazione e per il Brescia ne sono arrivate due, una per il campionato appena concluso e una per il prossimo.
Quel che sorprende, in ogni caso, è che il fatto che il gruppo Alfieri fosse impresentabile appare facile da immaginare. Lo si evince anche dalle mail successive alla scoperta dell’inganno. Il 19 maggio scorso Alfieri, prima di sparire dalla scena, informa la società lombarda la risarcirà non appena la notaia Kinga Caruso di Tarnów in Polonia riceverà il denaro da società e intermediari partecipanti all’operazione“.