Inter News 24
·3 agosto 2025
Tronchetti Provera e il suo tifo: «Inter nel cuore grazie a mia madre. Angelillo il primo amore, poi l’Inter di Mourinho»

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·3 agosto 2025
La passione per l’Inter è qualcosa che si tramanda e si coltiva nel tempo. Per Marco Tronchetti Provera, vicepresidente esecutivo di Pirelli, il legame con i colori nerazzurri dell’Inter nasce in famiglia, fin da bambino. In un’intervista a La Gazzetta dello Sport, ha ripercorso le origini del suo tifo e i momenti più intensi vissuti da sostenitore dell’Inter nella sua vita.
Un episodio rimasto scolpito nella sua memoria è il primo ingresso a San Siro, poi la domanda su quale calciatore lo abbia colpito di più, Tronchetti risponde senza esitazione.
Interista sin da subito?
PAROLE – «Sì, e grazie a mia madre. Seguivamo le partite alla radio, con mio fratello maggiore, quello di mezzo invece era milanista. Mio padre non era interessato al calcio, ogni tanto faceva finta di essere milanista per creare un po’ di querelle in casa».
Si ricorda la sua prima volta allo stadio?
PAROLE – «Certo, Inter-Spal. Avevo 10 anni, ottenni questo splendido regalo di compleanno. Fortunatamente fu un debutto felice. L’unico fastidio era mio padre, che guardava sempre dalla parte opposta perché per lui erano ragazzi in mutande che seguivano una palla, io invece ero affascinato…».
Un calciatore che le è rimasto nel cuore?
PAROLE – «Il primo a colpirmi è stato Angelillo, giocava a testa alta. Poi, tantissimi. Suárez, Mazzola, Corso, Facchetti, e poi Ronaldo, Zanetti, Eto’o, Sneijder, Milito. Quell’Inter era soprattutto un gruppo di amici, c’era un’atmosfera fantastica, con Mourinho su tutti».
Una fede solida, nata tra le mura di casa e confermata negli anni dai successi e dai simboli nerazzurri. Un racconto che mostra come l’Inter, per Tronchetti Provera, sia sempre stata molto più di una semplice squadra: è parte della sua storia personale.
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