PianetaBari
·24 marzo 2025
Tripaldelli: “La sosta ci ha aiutato. Pronti per il rush finale, saranno 8 finali. La A? Frenato dagli infortuni”

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·24 marzo 2025
Dopo una prima parte di stagione in cui è sceso in campo con il contagocce, nelle ultime gare Alessandro Tripaldelli ha trovato un po’ di spazio in più, anche se sempre da subentrato. L’esterno del Bari, nella serata di oggi, è intervenuto ai microfoni di RadioBari per parlare del momento vissuto dalla squadra.
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Queste le dichiarazioni del giocatore: «Preferisco giocare come quinto, ma dipende da come viene interpretato il ruolo. Io ho bisogno di avere spazio e lanciarmi, ma se devo essere schierato già in posizione di partenza offensiva e dribblare maggiormente da fermo forse meglio fare il terzo. Dorval? Da lui posso imparare tanto, è un ragazzo che non si risparmia».
Sulla condizione della squadra: «Questa settimana ci ha aiutato a recuperare dagli acciacchi, siamo pronti per il rush finale. Se siamo ottavi qualcosa ci è mancato, ma non per questo vuol dire che ci accontentiamo dell’ottavo posto, proveremo a fare più punti possibili. Ci facciamo sempre il mazzo, questo ci porta ad essere uniti, siamo un gran gruppo, per questo vogliamo i risultati. Longo è un gran motivatore, ci fa scendere in campo con una carica incredibile».
Tripaldelli ha proseguito: «Cosa mi è mancato per restare in Serie A? Ci ho giocato l’anno del Covid, poi mi sono infortunato e con la sosta ho perso la condizione. Ho trovato un po’ più di spazio a Cagliari con Di Francesco. Dopo l’esonero del mister, Semplici ha fatto delle scelte diverse e io ho preso un’altra strada».
Sul modulo: «Noi abbiamo sempre giocato a tre, cambiamo qualcosa davanti in base alla partita. Nella stagione siamo stati rimontati più volte, inconsciamente un po’ ci pensi, è una cosa psicologica. Ora abbiamo otto finali, possiamo fare grandi cose».
Il giocatore ha parlato anche di Radunovic: «Ci dà una grande mano, ci chiama e tiene svegli, soprattutto nelle preventive. Lui è sempre pronto per l’uscita, questo ci permette di prendere gli avversari più alti».
Sull’esperienza nel settore giovanile della Juventus: «Da napoletano l’impatto non è stato il massimo, ma l’esperienza è stata grandissima. Il settore giovanile è stato molto importante, poi c’erano strutture di livello. Mi sono allenato con tanti campioni».