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·18 agosto 2025

Tre presidenti e tre tecnici: l'agosto folle del Rimini, venduto per un euro

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Rimini, caos senza fine. Tre presidenti e tre allenatori in appena dieci giorni: sembra un copione da commedia all’italiana più che la cronaca sportiva di una squadra di Serie C. In mezzo, un ex protagonista del programma “Uomini e Donne” ed ex fidanzato di Valeria Marini, una proprietà che dialoga con i tifosi via Facebook, un progetto milionario con fondi europei, un sequestro giudiziario, i conti bloccati e la Guardia di Finanza che cerca di vederci chiaro.

Tre allenatori in dieci giorni

Il precampionato era iniziato a luglio con Filippo D’Alesio, giovane tecnico della Primavera, alla guida del ritiro. Ad agosto il club annuncia Francesco Baldini, ma al suo arrivo allo stadio “Romeo Neri” il tecnico saluta e se ne va, senza mai indossare la tuta: il contratto non viene firmato e lui sparisce. In fretta e furia viene chiamato Piero Braglia, veterano della categoria, che inizia ad allenare senza però un accordo depositato. Così, alla prima uscita ufficiale in Coppa Italia a Pescara, il 10 agosto, la panchina torna a D’Alesio, come in un gioco dell’oca. Intanto il ds designato Luca Nember lascia dopo essere stato aggredito da tre ultrà.


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La giostra dei presidenti

Sul piano societario – spiega La Repubblica – la situazione è ancora più caotica. A luglio 2023 la gestione passa a DS Sport, controllata da Stefania Di Salvo e dal marito, il finanziere italo-svizzero Stefano Petracca. Il gruppo, attivo nella sanità attraverso Responsible Capital, investe anche a Rimini con un progetto di riqualificazione da 6 milioni dell’area ex Ghigi: centro sportivo e medico, sette campi, palestra e foresteria, finanziati in parte con fondi Pnrr.

Tutto si complica a fine 2024: stipendi non pagati e due punti di penalizzazione. A maggio 2025 si replica e la sanzione pesa sulla stagione che sta per cominciare. Poi, il 23 luglio, arriva il sequestro conservativo disposto dal tribunale di Milano: il club ha un debito di 200mila euro con l’ex presidente Rota. Nonostante questo, i proprietari mettono in vendita la società, mantenendo il progetto immobiliare. Prezzo simbolico: un euro.

Il 5 agosto la società passa alla Building Company, piccola impresa con sede tra Lombardia e Campania, guidata da Giusy Anna Scarcella. La Building, spiega il quotidiano, dovrebbe essere attiva nella new economy, tra un call center di pannelli fotovoltaici e un’app per lo smaltimento degli stessi pannelli nei rifiuti.

Nel 2022 la Building ha fatturato 200mila euro, nel 2023 sono diventati 7,3 milioni, nel 2024 non ha depositato il bilancio. Alla presidenza del Rimini la nuova proprietà indica Valerio Perini, che gestisce le vendite telefoniche per conto della società di Scarcella. Dura una settimana: al suo posto ecco il terzo presidente del mese, Espedito Siniscalchi, 39 anni, manager napoletano, noto nel gossip: “figlioccio” di Lele Mora, un’apparizione nel 2018 da Maria De Filippi, una lunga relazione con l’attrice Giovanna Rei, qualche anno fa è finito sui rotocalchi come il “giovane fidanzato” di Valeria Marini.

La città in rivolta

I tifosi però non ci stanno: protestano in piazza, tappezzano i muri con adesivi in cui lo stemma del club è trasformato in una lavatrice. La nuova proprietà replica offesa, annunciando che non metterà più piede in città ma che non intende mollare il club. Il sindaco Jamil Sadegholvaad minaccia di non concedere lo stadio per vecchi debiti. Nel frattempo, persino i tifosi del Friburgo, in Germania, hanno espresso solidarietà con uno striscione: «Rispetto per Rimini».

Così, alla vigilia del campionato, il club romagnolo si ritrova nel caos più totale, con il rischio concreto di iniziare con una pesante penalizzazione e un futuro societario tutto da scrivere.

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