Calcio e Finanza
·28 aprile 2024
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L’importanza di avere un nuovo stadio è da sempre sottolineata con forza dalle varie proprietà italiane, che stanno provando infatti a dotare le proprie società calcistiche di un impianto nuovo che si inserisca in un contesto urbano che possa farlo vivere per tutto l’anno.
Fra lungaggini burocratiche e opposizioni, il percorso non è certamente facile, come testimoniano le recenti vicende legate al nuovo San Siro, con Inter e Milan che hanno sondato altre strade fuori città (non senza trovare ostacoli), ma anche la Roma con Tor Vergata prima e Pietralata poi, sotto due gestioni differenti, Pallotta e Friedkin. Solo per citare qualche esempio.
Un altro scenario si presenta, invece, in giro per l’Europa, con particolare riferimento all’Inghilterra, dove Londra ospita una serie di stadi, con alcuni molto vicini fra loro, mentre Milano rischia di veder scappare entrambe le sue due società di riferimento proprio perché non in grado di garantire a loro la costruzione di un nuovo stadio.
Questo implica che i ricavi dei club italiani partono già con un handicap molto pesante rispetto alle competitors inglesi. Basti pensare che nella stagione 2022/23 la società italiana che ha ricavato di più dal proprio stadio è stata l’Inter, che ha giocato il massimo numero di partite a San Siro grazie all’approdo in finale di Coppa Italia e Champions, con 78,9 milioni di euro. Segue il Milan (anche qui il percorso in Champions è stato determinante) con 72,8 milioni e la Juventus con 61,5 milioni. Rispetto alle milanesi, il cammino nella massima competizione europea dei bianconeri si è arenato ai gironi, disputando tre gare in meno con relativa assenza di incasso, parzialmente colmate dalle quattro sfide casalinghe in Europa League.
Cifre importanti per i rispettivi bilanci, ma che sembrano briciole rispetto a quanto ha incassato il Tottenham, che in Champions ha resisto fino agli ottavi di finale l’anno scorso, venendo eliminato proprio dal Milan di Stefano Pioli. Gli Spurs possono contare sul nuovissimo Tottenham Hotspur Stadium, costruito nel 2019 dopo tre anni di lavori e un investimento di 1 miliardo di sterline (al cambio attuale, 1,18 miliardi di euro).
Basti pensare che il Tottenham incassa, come si può leggere nel bilancio ufficiale del club, quasi 61 milioni solo dalle sponsorizzazioni legate allo stadio e dai relativi posti vip. Praticamente eguaglia gli incassi totali dell’Allianz Stadium della Juve solamente con queste due voci. In totale, infatti, gli Spurs nella stagione 2022/23 hanno avuto un beneficio complessivo, in termini economici, dal nuovo stadio di 159,8 milioni di euro. Un miglioramento significativo rispetto ai 129,4 milioni del 2021/22.
La migliore la stagione scorsa, sotto il punto di vista dei ricavi da stadio, in Italia è stata l’Inter con 78,9 milioni grazie, come detto, alla disputa di tutte le partite possibili in casa per una formazione italiana. Il Tottenham, che ha giocato due partite in meno di Champions League (la competizione che garantisce al botteghino i ricavi maggiori) doppia questa cifra e la raggiunge quasi solamente con sponsor e posti vip. Quest’ultimo punto è uno di quelli per cui la stessa Inter, insieme al Milan, considera una ristrutturazione di San Siro praticamente impossibile.