Calcionews24
·11 novembre 2024
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Il silenzio di Urbano Cairo e Davide Vagnati (sia chiaro, pur sempre legittimo) dopo il derby della Mole, ha fatto per certi versi rumore. Anche più dei cori dei tifosi della Juventus, i quali – altrettanto legittimamente – canzonavano la società granata, mentre nella notte di sabato maturava l’ennesimo risultato pro bianconeri in una stracittadina. Le speranze di chi si aspettava una presa di posizione a favor di telecamere da parte dell’alto comando del Torino in seguito al momento sportivamente parlando drammatico che sta affrontando la squadra sono quindi rimaste, almeno per il momento, deluse.
Che ai proclami in pompa magna il Torino abbia scelto la via ‘benedettina’ del silenzio e del lavoro? Possibile, certo. Ne è convinto Paolo Vanoli, il quale in conferenza all’Allianz ha confermato la confidenza in un ausilio da parte del club nella prossima finestra del calciomercato invernale.
D’altronde, che il Torino necessiti di interventi in materia di trattative è sotto gli occhi di tutti. A gennaio Cairo dovrà almeno parzialmente accontentare il suo allenatore. Dove? Come? Presto per dirlo, con ogni probabilità i granata andranno alla ricerca di un attaccante, nel disperato tentativo di ‘sostituire’ l’infortunato Zapata. Ma non è da escludere che le mire espansionistiche di Via Viotti possano allargarsi alla difesa, reparto parso inadeguato e lacunoso – singolarmente come nella sua consonanza – fin dall’inizio della stagione. Aspettando, naturalmente, novità incoraggianti dall’altro lungodegnete Schuurs.
Insomma, mentre le due cessioni eccellenti della passata estate piemontese quali Buongiorno e Bellanova (oggi rispettivamente al Napoli e all’Atalanta) si contenono la vetta del campionato, il Torino è ora costretto a guardare già al calciomercato. Cairo, come anticipato, sarà chiamato ad ascoltare mister Vanoli e quest’ultimo ancor prima a far rendere al meglio che può la rosa in suo possesso. Nei cinquanta giorni che si separano dall’arrivo di inizio 2025 occorre ritrovare gioco, solidità e possibilmente punti, poi si penserà agli acquisti. Due mesi, una pausa nazionale e cinque partite delle prossime otto da giocare tra le mura amiche non potranno che essere d’aiuto. La caduta libera va frenata.
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