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Calcionews24

·19 agosto 2025

Torino, Cairo tra (nuovo) modulo e mercato: i 3 segnali lanciati dal patron

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Urbano Cairo tra il nuovo modulo del Torino e gli obiettivi – ora mutati – di calciomercato, ecco i tre segnali lanciati dal patron granata dopo il match col Modena

(Lorenzo Bosca – Inviato allo Stadio Olimpico Grande Torino). Mancano quindici rintocchi alla mezzanotte quando Urbano Cairo raggiunge la sua postazione auto nell’antistadio del Grande Torino. Prima di salire a bordo di un’Audi dai vetri oscurati l’imprenditore si intrattiene con alcuni dei giornalisti presenti sul posto, a cento metri di distanza – nella sala conferenze dello stesso impianto sportivo – Marco Baroni sta fornendo invece agli altri cronisti (quelli non impegnati ad ascoltare il Presidente, si capisce) la propria disamina della partita che si appena conclusa. Parole diverse, ovviamente, ma un unico comune denominatore: il grande, grandissimo, sospiro di sollievo che entrambi hanno tirato al triplice fischio di una gara che si era complicata (forse) ben oltre le aspettative.

Al di là dell’1-0 (rete di Vlasic a inizio ripresa), il vero – inopinabile – verdetto che Torino Modena di Coppa Italia ha emesso ieri sera è che: i granata (ad ora) non sono pronti. Alt! Parliamo sempre di calcio d’agosto sia chiaro: gambe pesanti, strascichi della preparazione estiva, nuovi schemi, dettami di gioco inediti, conditi dall’inserimento simultaneo di tanti innesti nello scacchiere titolare. Eppure, a fronte di un avversario sulla carta più debole, le lacune palesate dai piemontesi sul rettangolo verde devono fare riflettere. «È una squadra che deve avere un play. Diciamo che Casadei, Gineitis, Anjorin sono tutte mezzali», spiega Cairo. E’, assolutamente vero, aggiungiamo noi. Per quanto – a conti fatti – a pronunciare quelle parole è chi il play dovrebbe (o avrebbe dovuto) pescarlo nel mare magnum del calciomercato estivo.


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Meglio allora quando il 4-2-3-1 dell’esordio lascia spazio ad un meno spregiudicato 4-3-3, con l’ingresso di Emirhan İlkhan a cucire gli spazi tra i reparti e donare nuova linfa alla manovra baroniana. «L’ unico che può fare il play è Ilic, che però è anche lui più una mezzala. Quando è entrato Ilkhan ha dettato i tempi. E avere la copertura di un play davanti alla difesa è anche buono» prosegue l’editore di Masio. E sul turco: «Se può essere la sorpresa del Torino? È un ragazzo che ha avuto un infortunio importante. Ha molta voglia, è un 2004. L prendemmo 3 anni fa, come se fosse un 2007 di oggi. L’abbiamo mandato in prestito, tra la Sampdoria e la Turchia dove ha fatto un buon campionato. Poi si è fatto male purtroppo, ma adesso è pronto per far vedere delle cose buone. Poi sarà il mister a decidere che spazio dare, ma l’ho visto fare davvero bene».

Dal dettaglio all’universale, il focus del multilaterale con Cairo si sposta così al campo delle trattative. «I due obiettivi di mercato preannunciati nella presentazione di Baroni erano il terzino sinistro e l’attaccante esterno, ora – quest’ultimo – è ancora un obiettivo?», gli viene chiesto. Risposta: «Abbiamo pensato di giocare in un modo – a due in mezzo in campo – però poi avendo troppe mezzali non puoi giocare a due. Di esterni ne abbiamo abbastanza: Ngonge, Aboukhlal, Njie, Vlasic. Allora oggi è molto meglio pensare a qualcuno in mezzo al campo. [… ] poi il terzino sinistro ci serve, sì». Dunque, il diktat sembra tracciato: il Torino nell’ultimo scorcio di mercato a disposizione proverà ad acquistare un centrocampista in grado di coordinare il gioco e con esso anche un terzino. Basterà per ovviare alle difficoltà palesate, specialmente in difesa? Difficile dirlo. «Se in difesa servirà solo il terzino? Non lo so. La squadra è un tutt’uno, se il centrocampo non ti fa filtro, l’attacco degli indiani, la difesa va in difficoltà. Se hai un filtro davanti è più facile. Però ora ci ragioniamo, quello si può fare lo facciamo. Fatto trenta facciamo trentuno, abbiamo speso trenta milioni…se c’è da spendere qualcosa in più faremo». E la chiosa: «Perchè vorrei fare una squadra che mi faccia divertire».

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