calvar.it
·28 maggio 2025
Top e flop: i peggiori errori e le migliori partite della stagione

In partnership with
Yahoo sportscalvar.it
·28 maggio 2025
Segui Gianpaolo Calvarese sul sito calvar.it e sui suoi profili social
La stagione di Serie A si è conclusa e anche quest’anno non sono mancate le polemiche arbitrali, fino all’ultimo e a tutti i livelli, dalla lotta scudetto alla salvezza passando per la qualificazione Champions. Ma quali sono stati gli errori più gravi commessi nell’arco del campionato? E quali sono state invece le migliori direzioni arbitrali dell’annata?
Partiamo dalle note dolenti. Su un’ideale “podio” degli errori peggiori troviamo sicuramente Ndicka-Bisseck, il rigore mancante in favore dell’Inter nella sfida contro la Roma. Parliamo di una svista grave soprattutto dal punto di vista del peso specifico, visto che come sappiamo i nerazzurri hanno perso lo scudetto per un punto e quella partita a San Siro finì 0-1 ed è un errore avvenuto a ridosso della chiusura del campionato. Ma analizziamo l’episodio dal punto di vista tecnico: sappiamo che spesso si fa fatica a vedere assegnati rigori per delle trattenute, dove conta l’intensità, e aggiungiamo in questo caso che l’arbitro Michael Fabbri inizialmente era girato e guardava un altro punto dell’area.
A Open Var, il designatore Rocchi ha sostenuto che l’errore sia anche del VAR Di Bello, che avrebbe dovuto consigliare un’On Field Review: le spinte e le cinture sono molto più difficili rispetto alle trattenute dove si vede la maglia allungarsi e contatti bassi molto più oggettivi – restano difficili da giudicare al VAR e sono più episodi da campo. Lasciatemi a tal proposito aprire una parentesi proprio sulle dichiarazioni del designatore a Open Var parlando di questo episodio: “Meglio una On Field Review in più che una in meno“. Parole che non mi sono piaciute per due motivi. Il primo: così si rischia di deresponsabilizziamo il lavoro del VAR, che come l’arbitro è pagato per decidere e non vorrei ce si inneschi un meccanismo per cui proprio sugli episidi più difficili, invece di approfondire l’analisi tecnica con 26 telecamere davanti al monitor non sapendo decidere, manda il video all’arbitro in campo. Il secondo: si dice che il VAR deve intervenire solo in caso di chiari ed evidenti errori, è vero che nel tempo questo concetto si è un po’ indebolito anche e soprattutto per alcuni interventi che secondo me non andavano messi in pratica, ma è anche vero che il protocollo è sempre lo stesso: se il VAR ha un dubbio, non si va alla On Field Review, ma si mantiene la decisione del campo.
Il secondo errore è quello di Atalanta-Udinese, il fallo di mano di Hien in area di rigore non sanzionato né in campo né dal VAR. Un errore soprattutto del VAR La Penna, come mostrano anche i dialoghi fatti ascoltare a Open Var: non perché non si possa commettere errori, ma perché su una fattispecie tra le più difficili da districare, come il fallo di mano, l’episodio non può essere liquidato senza considerare 4-5 parametri utili per stabilire al punibilità. In questo caso la superficialità con cui viene liquidato l’episodio è davvero disarmante: nella disamina di Lissone non ho mai sentito parlare di tecnica e/o parametri regolamentari, ma solo qualunquismo dettato dalla voglia di sbrogliare il prima possibile, l’episodio della sala VAR.
Infine un errore di gestione come quello di Ayroldi in Lazio-Cagliari. L’arbitro di Molfetta è di gran lunga quello che ha espulso di più, in media, nel campionato di Serie A appena concluso, e quindi appare evidente come sia proprio questo il lavoro che deve compiere su se stesso per migliorare. In quella partita dell’Olimpico furono addirittura due i cartellini rossi, oltre a un “rigorino”, tutti in favore della Lazio. Un’espulsione, quella di Mina, del tutto inventata, e un’altra, quella di Adopo, decisamente forzata: come dissi al tempo, con un’espulsione alle spalle ci vuole “talento” per sventolare il giallo, in una mass confrontation, all’unico calciatore già ammonito.
Ma veniamo invece agli esempi virtuosi. Tra le migliori direzioni non possiamo non citare quella di Marco Guida in Inter-Juventus: partita delicatissima e complicata ma arbitrata rasentando la perfezione, con due rigori corretti in favore dei nerazzurri assegnati direttamente in campo e una gestione disciplinare impeccabile.
Tra le grandi sfide ben dirette in questa stagione citiamo anche Napoli-Juventus: un rigore corretto, quello causato da Locatelli, assegnato senza indugi da Daniele Chiffi in campo, e valutazioni corrette sugli altri episodi, compreso il tocco di braccio di Gatti che non è da penalty.
Infine arriviamo ad Andrea Colombo, che quest’anno si è consacrato mostrando tutto il suo talento e arbitrando i big match con una gestione da veterano. Potremmo citare Napoli-Lazio o Napoli-Fiorentina, ma a mio avviso la sua migliore partita è stata Roma-Juventus: diversi episodi contestati, dal tocco di braccio di Kelly al contatto Svilar-Veiga, ma lui vede bene su tutti e resta lucido dall’inizio alla fine di una partita tesa e determinante.