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·19 giugno 2019

Top 3 e flop 3 della prima giornata di Gold Cup 2019

Immagine dell'articolo:Top 3 e flop 3 della prima giornata di Gold Cup 2019

Finisce la prima giornata della Gold Cup 2019 e per il momento le attese non sono state deluse. Tanti gol, le grandi hanno fatto il loro dovere e c’è stata anche qualche polemica che sarebbe stato meglio evitare. Ecco quindi chi scende e chi sale in questi primi novanta minuti del più importante torneo del Centro e Nord America.

TOP 3


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1) URIEL “EL BRUJO” ANTUNA In un attacco già fortissimo che vede presente gente come Raúl Jiménez e il sicuro talento del futuro Roberto Alvarado, il Messico scopre di avere un altro campioncino, El Brujo Antuna. Contro Cuba è stato il vero mattatore dell’incontro con una strepitosa tripletta e un assist per la rete di Vega. Il centrocampista dei Los Angeles Galaxy fa capire perché il Manchester City l’aveva acquistato nel 2017 ed è ancora di sua proprietà. Chissà che una grande Gold Cup non possa farlo tornare proprio in Premier League.

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2) CANADA L’eterna incompiuta del calcio nordamericano forse sta finalmente riuscendo a sbocciare e diventare grande. L’assegnazione del Mondiale del 2026 ha dato un nuovo slancio al Canada che si è quindi ritrovato carico e combattivo come non mai e contro Martinica è arrivato un 4-0 dominante. La piccola isola francese non può essere un test definitivo, ma anni addietro nemmeno queste partite avrebbero lasciato tranquilli i “Canucks“. Il fatto poi che le reti di David, Hoilett e Arfield parlino tutte europeo fa capire quanto il movimento sia in crescita e non dovrà sorprendere se verranno accelerati i tempi e li vedremo già in Qatar nel 2022.

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3) TYLER BOYD La maggior parte dei giocatori degli Stati Uniti giocano in Mls, ma quei pochi che stanno in Europa sono in campionati di grande livello come Inghilterra e Germania. Tranne Tyler Boyd che dopo l’esperienza al Tondela e al Vitoria Guimarães in Portogallo nel gennaio di quest’anno è approdato nell’MKE Ankaragücü, squadra di centro bassa classifica turca. Berhalter l’ha comunque convocato e schierato titolare e contro la Guyana ha realizzato una doppietta rivelandosi il migliore in campo. Attenzione dunque a Boyd che può rivelarsi l’arma segreta della nazionale a stelle e strisce.

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FLOP 3

1) JAIR ANTONIO MARUFFO Spiace molto dover inserire nei flop un arbitro perché una competizione di questo genere dovrebbe garantire la totale imparzialità, ma se negli altri tornei il Var è presente e sta dando una grandissima mano, la Gold Cup è rimasta al passato e l’arbitro statuinitense Jair Maruffo è stato troppo condizionato dal pubblico di casa. L’Honduras non avrà giocato la sua miglior partita, ma i rigori su Elis e soprattutto al 94′ su Chirinos gridano giustizia. Quest’anno i popoli caraibici hanno la grande occasione di organizzare una Gold Cup, ma non si possono accettare arbitraggi del genere per favorire la Giamaica solo perché si giocava a Kingston. Speriamo sia solo stata una giornata molto negativo dell’arbitro.

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2) CUBA Cuba aveva senza dubbio la partita più difficile contro un super favorito Messico ma c’è modo e modo di perdere. I Leones del Caribe sono stati umiliati con un pesantissimo 7-0 e senza alcuni errori sottoporta e qualche buona parata di Sandy Sanchez il punteggio avrebbe potuto raggiungere scenari ancora più drammatici. Contro Martinica la squadra dovrà reagire per poi giocarsi tutto in quello che dovrebbe essere un vero e proprio spareggio contro il Canada, ma per farlo dovrà dimostrare di essere in grado di rialzarsi da una figuraccia del genere.

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3) TRINIDAD E TOBAGO Gli anni d’oro dei “Soca Warriors” ormai sono lontani anni luce e la partecipazione a Germania 2006 uno sbiadito ricordo. Trinidad e Tobago non sono stati in grado di sfruttare il primo tempo regalatogli da Panama, dove la “Marea Roja” ha giocato al piccolo trotto. Nella ripresa, con l’alzarsi del ritmo panamense, la squadra di Dennis Lawrence è entrata in balia degli avversari e i gol di Cooper e Bárcenas la logica conseguenza. L’essere inserita in un girone con Panama e Stati Uniti non ha di certo aiutato Trinidad però ci si aspettava una prova di maggiore grinta e con un certo spirito combattivo.

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