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·22 settembre 2020

Top 3 e Flop 3 della 8 giornata in Russia

Immagine dell'articolo:Top 3 e Flop 3 della 8 giornata in Russia

A metà girone di andata il campionato è più vivo che mai e per lo Zenit c’è solo un pareggio in casa dell’Ural che festeggia i suoi novant’anni con un risultato di prestigio. Ne approfitta lo Spartak che torna in vetta a pari punti con i campioni e scavalca il Sochi fermato a Tula dall’Arsenal. Ancora stop per il Rotor che non gioca causa Coronavirus e dopo la sconfitta per 0-3 contro il Krasnodar è pronto a vedersi assegnata la sconfitta anche contro il Rostov. Vediamo ora però il meglio e il peggio di giornata.

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3) UFA Quando si parla dell’Ufa bisogna sempre tenere in conto che il portiere e capitano Belenov è un argomento a parte. La squadra di Evseev continua a non giocare a calcio e contro il Cska la sconfitta per 0-1 è dovuta solo alle strepitose parate del proprio estremo difensore. Un undici che non riesce a trovarsi, che crea poco e da quando è passato dal 5-3-2 al 5-4-1 sembra essere inesistente in campo. L’Ufa è stata una delle realtà più belle degli ultimi anni in Prem’er Liga, ma quest’anno deve ringraziare la presenza delle due neopromosse Khimki e Rotor. La sveglia deve arrivare alla svelta, altrimenti la retrocessione diventerà sempre più concreta.

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2) NIKITA MEDVEDEV (RUBIN KAZAN) Contro la Dinamo Mosca era stato grande protagonista della vittoria del suo Rubin, ma contro lo Spartak è purtroppo protagonista in negativo. Anzi, si può proprio dire che la vittoria moscovita a Kazan sia stata dettata dai due portieri. Dopo il vantaggio di Larsson è arrivato il raddoppio biancorosso con Medvedev che sbaglia completamente l’uscita sorprendendo anche il proprio difensore Merkulov che ha causato così un goffo autogol. Il Rubin ha poi giocato una grande partita, ma Maksimenko si è rifatto delle ultime prestazioni negative risultano determinante per i suoi. Medvedev resta comunque un portiere dal sicuro affidamento e una giornata no capita a tutti.

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1) KHIMKI Più va avanti il campionato e più ci si domanda cosa ci faccia il Khimki il Prem’er Liga. La promozione è arrivata quasi casualmente, con undici giornate ancora da giocare e ottenuta solo grazie alla miglior differenza reti con il Chertanovo e a posteriori probabilmente i moscoviti e la Torpedo, distante un solo punto, avrebbero forse fatto qualcosa di più. Nello storico film “L’allenatore nel pallone” si diceva come Oronzo Canà avesse fatto solo tre punti nella prime sette partite prima di vincere l’ottava grazie ad Aristoteles, ma per i rossoneri è stata una giornata da dimenticare. Il Krasnodar sembrava di un’altra categoria ed è stata quasi imbarazzante la superiorità con sette gol realizzati e due annullati. Dà speranze solo la reazione a fine primo tempo che ha portato al momentaneo 2-2, ma troppi giocatori sembrano davvero inadatti alla categoria.

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TOP 3

3) ANTON SHUNIN (DINAMO MOSCA) L’addio di Akinfeev e l’infortunio di Lunev gli ha aperto le porte della nazionale russa e Anton Shunin è stato il vero eroe della vittoria all’ultimo minuto contro l’Akhmat. Il portiere è stato una vera e propria saracinesca aiutando così una difesa non proprio impeccabile. Nel primo tempo ha fermato un colpo di testa in tuffo di Iljin da pochi passi e si è ripetuto al novantatreesimo poco dopo il vantaggio di Ordets. Il suo intervento su Timofeev è da campione e permette alla Dinamo di uscire da un periodo nero dopo l’umiliante sconfitta contro la Lokomotiv Tbilisi in Europa League.

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2) SERGEY TKACHEV (ARSENAL) L’Arsenal non sta di certo vivendo la sua miglior stagione, ma contro il Sochi è finalmente tornato il sereno su Tula e il merito è tutto di Sergey Tkachev. I biancoblu ospiti sono la rivelazione dell’anno e anche sabato hanno dimostrato di essere una squadra quadrata e di qualità con un Noboa che sta vivendo una seconda giovinezza, ma sono stati fermati da due reti da campione. Tkachev ha trovato il pareggio nel primo tempo con un sinistro di controbalzo dal limite dell’area che ha reso vano il volo di Dzhanaev e a dieci dalla fine si è ripetuto col destro. Da un cross di Kavalyov è intervenuto con un destro al volo da posizione defilata mandando la palla all’angolino per il decisivo e finale 3-2. Una vittoria che permette ai giallorossi di uscire dalla zona retrocessione e che fa ben sperare anche per un ottimo gioco mostrato per tutta la partita.

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1) KRASNODAR Come detto nei flop, il Khimki è davvero poca cosa ma il Krasnodar visto nell’anticipo del venerdì è stato davvero uno spettacolo. L’uomo partita su tutti è stato lo svedese Viktor Claesson, autore di due reti e due assist, ma è stato tutto l’organico a far vedere un calcio leggendario. Azioni di prima, facilità nell’entrare in area di rigore, colpi di tacco e spettacolari conclusioni dalla lunga distanza, insomma i neroverdi di Musaev hanno vinto divertendo e divertendosi. Ci sarebbe stata gloria anche per Safonov autore di una strepitosa parata sul rigore di Koryan, ma l’arbitro ha fatto ripetere e l’armeno si è rifatto. Con una Prem’er Liga così equilibrata i tre punti di ritardo da Zenit e Spartak risultano rimontabili e nel prossimo turno ci sarà lo scontro diretto in casa della rivelazione Sochi.

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