Calcionews24
·6 dicembre 2024
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Lo chiamavano Mitico e non ci vuole molto altro per far capire quanto Bologna abbia amato Renato Villa. Oggi, alla vigilia di Juventus–Bologna, su La Gazzetta dello Sport affronta il tema del “tradimento” di Thiago Motta, oggetto di cori irriguardosi in occasione della sfida di Coppa Italia dei rossoblu contro il Monza.
LA JUVE LO VOLEVA – «Giocavamo un’amichevole a Bologna proprio contro la Juve. In tribuna c’era Boniperti, Marocchi e Maifredi erano ancora con noi. A fine gara, era la Juve di Ian Rush, il nostro presidente Corioni mi si avvicina. Aveva appena parlato con Boniperti… Viene da me e me lo dice. Questo: “Senti Rena, Boniperti mi ha detto cinque minuti fa che ti vuole portare a Torino. Adesso, subito, per il mercato di gennaio”. E io, lasci stare pres».SI PUO’ DIRE NO ALLA SIGNORA – «Non so in quanti l’abbiano detto, qualcuno ci sarà stato. Io l’ho fatto. Presidente, ho detto a Corioni, ringrazi Boniperti ma io una città come questa non la lascio. Mi ha dato tutto e non la lascio. Due anni fa ero all’Orceana, mi ha accolto come un figlio. Poi Marocchi e Maifredi andarono eh…Come Motta pochi mesi fa».PENTIMENTO – «Mai. Perché quello che mi ha dato Bologna, come uomo, come spirito di vita, come emozioni e sentimenti, so che nessun’altra città me l’avrebbe potuto dare. Vivo qui dall’86, ormai sono un bolognese acquisito e innamorato di Bologna».A MOTTA CONTESTANO CHE LO SAPESSE GIA’ DA GENNAIO – «Chi lo contesta da quel punto di vista ha ragione. Serviva molta chiarezza prima, anche da parte della società. Magari avrebbero dovuto fare una conferenza stampa, da subito o verso il finale, perché è chiaro che il fatto che Motta non firmasse aveva qualcosa sotto. Quello che però non ho tollerato è altro. Quel 3-3 contro la Juve in casa quando vincevi 3-0. Tre cambi che non capii e la Juventus pareggiò. Io credo che la gente sia so prattutto inc… per quella partita. Tre a zero sarebbe stata un’apoteosi. E stava arrivando. Non mi fraintenda, certamente nella testa di Motta quei cambi andavano fatti, ma poi finisce che, uno più uno, la gente si mette a pensar male. Non c’è nulla di male da pensare, sia chiaro, però stai battendo la Juve 3-0, fai tre cambi, loro pareggiano e insomma credo che la gente sia molto più “ingastrita” per quel pareggio lì che per la scelta di andare alla Juve».