Milannews24
·11 luglio 2025
Theo Hernandez Milan, clamorosa stoccata di Pastore al terzino francese: l’ha detto veramente!

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·11 luglio 2025
L’eco della cessione di Theo Hernandez al calcio arabo continua a risuonare nel panorama calcistico italiano, scatenando dibattiti e analisi approfondite. Tra le voci più critiche si leva quella di Giuseppe Pastore, giornalista di Cronache di Spogliatoio, che non ha risparmiato giudizi severi sull’operato del terzino francese, offrendo una prospettiva decisamente controcorrente rispetto alla narrazione spesso edulcorata che accompagna certi trasferimenti.
Le parole di Pastore sono un vero e proprio j’accuse, un’analisi cruda e senza filtri che punta il dito non solo sulle prestazioni, ma anche sull’atteggiamento del giocatore. “Mi vengono in mente quegli statisti o quei politici che credono che basti una dichiarazione fatta bene per cancellare anni fatti male, perché si ritiene di vivere in un’epoca in cui la gente ha poca memoria. Mi viene da dire che Theo Hernandez sia uno degli ultimi che può affrontare argomenti di questo tipo, perché è stato il peggiore del Milan nell’ultima stagione.” Questa affermazione, perentoria e diretta, demolisce l’immagine di un Theo Hernandez intoccabile, eroe e pilastro, come spesso è stato dipinto negli anni d’oro rossoneri.
Il giornalista rincara la dose, introducendo un elemento ancora più grave: la professionalità. “E aggiungo una cosa molto grave: Theo Hernandez è stato poco professionista. Non è andato al Barcellona, al Real o al Bayern ma in Arabia: deve chiedersi perché. Lo voleva il Como, è andato in Arabia: forse deve farsi un esame di coscienza e capire perché, come la decina di situazioni dell’ultimo anno che l’hanno visto protagonista in negativo.” Questo passaggio è cruciale. Non si tratta più solo di errori tecnici o performance sottotono, ma di una vera e propria mancanza di dedizione e impegno. Il fatto che squadre di minor blasone, come il Como, fossero interessate a lui, a fronte della sua decisione di approdare in un campionato emergente come quello arabo, solleva interrogativi sulla sua motivazione e sulle sue priorità. Il richiamo a un esame di coscienza è un invito a riflettere sulle scelte che hanno contraddistinto il suo ultimo periodo in rossonero.
Pastore elenca una serie di episodi che, a suo dire, dimostrano la condotta discutibile del calciatore. “Basti pensare ai gialli stupidi col Feyenoord che hanno fatto perdere al calciomercato Milan soldi. Per me, per tirare una linea tra il passato e il presente, è giusto vendere Theo, anche per le parole che ha postato. L’ultimo anno e mezzo è stato molto negativo: ha sulla coscienza 10 gol, ha tolto il pallone sul rigore da capitano, il cooling break trascinando Leao. Sono cose molto serie che vanno oltre gli errori tecnici.” Questi aneddoti, seppur specifici, dipingono un quadro di un giocatore forse distratto o non pienamente concentrato sugli obiettivi della squadra. Le decisioni avventate, i rigori contesi e le situazioni di gioco equivoche sono state, secondo Pastore, un freno per il Milan, con conseguenze dirette anche sul fronte economico.
La conclusione del giornalista è netta: la cessione di Theo Hernandez è una scelta giusta e necessaria per il Milan. Non solo per le sue performance in calo nell’ultimo anno e mezzo, ma anche e soprattutto per il suo atteggiamento. L’addio di un giocatore che, un tempo, era considerato un punto fermo e un leader, diventa così un’occasione per il club di tracciare una linea chiara tra un passato non del tutto roseo e un futuro da ricostruire con nuove energie e maggiore professionalità. Le parole di Pastore, dunque, offrono una lettura critica ma lucida di una cessione che, per molti, rappresenta un passo doloroso, ma forse inevitabile. Il dibattito è aperto, ma una cosa è certa: la partenza di Theo Hernandez lascia dietro di sé non solo un vuoto tecnico, ma anche un’ombra di interrogativi sul suo percorso professionale.