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Redazione·29 aprile 2024
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Redazione·29 aprile 2024
Una papera inspiegabile, tanti errori difensivi ed un Robert Lewandowski semplicemente sontuoso: questo è ciò che racconta la sfida del Lluis Companys tra Barcellona-Valencia che si chiude con un pirotecnico 4-2.
Il primo tempo è all’insegna delle topiche difensive. Eclatante quella commessa da Marc André ter Stegen, che ha combinato una frittata di quelle che non ti aspetteresti certo da un portiere di talento ed esperienza come lui.
Al 29′ e sul punteggio di 1-0 per i blaugrana, Correia lancia in campo aperto verso Hugo Duro, il cui primo controllo è sporco. Sulla palla vagante ter Stegen in uscita cerca di fare un sombrero: un’idea improvvida che ha come unica conseguenza quella di regalare palla a Duro, che ringrazia e insacca.
Il gol spiana la strada alla rimonta del Valencia in un primo tempo in cui la papera dell’estremo difensore tedesco (pur essendo certo il più eclatante) non è stato certo l’unico errore.
La seconda rete dei valenciani porta la firma di Pepelu su un rigore nato da una nuova ingenuità di Araujo: dopo il rosso su Barcola nella sfida contro il Psg, il difensore uruguaiano entra in modo scomposto su Peter Gonzalez, entrato in area da posizione defilata a destra con l’arbitro Bengoextea che fischia senza esitazione.
Araujo così diventa il giocatore della Liga che in tutte le competizioni ha ricevuto più rossi, concesso più rigori e commesso più errori che hanno portato a reti avversarie: sei in totale.
Anche il Valencia è però in vena di “regali”: la frittata in questo caso la fa il portiere Mamardashvili, che nel tentativo di anticipare Yamal lanciato a rete tocca la palla con la mano: il VAR richiama Bengoetxea, che rivista l’azione non può far altro che tirare fuori il rosso all’estremo difensore georgiano per aver interrotto una chiara occasione da rete.
In superiorità numerica il Barcellona nella ripresa si getta in avanti a caccia della rimonta: sale in cattedra l’eterno Robert Lewandowski. Nel giorno in cui ha annunciato di non lasciare il club a fine stagione, il centravanti polacco si è caricato sulle spalle la squadra, mettendo a segno una tripletta.
Spizzata delicata di testa al 48′ per il 2-2; altro colpo di testa all’82’ a punire un’uscita improvvida di Jaume Domenech.
Lewandowski diventa così il primo giocatore del Barcellona dai tempi di Samuel Eto’o a segnare una doppietta di testa. Curiosamente anche il primo gol blaugrana, firmato da Fermin Lopez, era arrivato di testa su palla inattiva.
A chiudere per l’attaccante polacco il suggello finale. Una splendida punizione sulla quale il portiere stavolta è davvero esente da ogni colpa.
Lewandowski interrompe così un digiuno che durava dal 17 marzo contro l’Atletico Madrid e diventa il giocatore col miglior rapporto tra reti segnate e punti portati alla sua squadra.
Alle soglie dei 35 anni Lewandowski dimostra di poter fare ancora la differenza ad alti livelli.