Tebas rincara la dose: «La Superlega è una scusa! Uefa, Juventus: dico tutto» | OneFootball

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·2 dicembre 2022

Tebas rincara la dose: «La Superlega è una scusa! Uefa, Juventus: dico tutto»

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Javier Tebas, presidente della Liga, è tornato a parlare così di Juventus, Superlega e Uefa. Le sue dichiarazioni

Alla presentazione del report di KPMG, Javier Tebas ha rilasciato queste dichiarazioni.

SUPERLEGA«La Superlega non è un formato di competizione. E’ una scusa, è un concetto ideologico che si è creato in quel gruppo di club nato con Florentino Perez. La base è che i club più ricchi, con ricavi maggiori, comandino il calcio. Oggi A22 è la mera espressione di tre club, se non addirittura di una sola persona, che è Florentino Perez, anche se hanno una strategia di comunicazione molto confusa. Si cerca di nascondere il formato che si sta sviluppando. L’intento è tornare al formato semi-aperto del 2019, ma non so perché lo nascondano tanto, probabilmente è una questione strategica. E’ un formato che andrebbe a distruggere le leghe nazionali in breve tempo».


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JUVE, BARCELLONA E REAL MADRID«La Liga parla di sostenibilità finanziaria dal 2020, ma non ho mai sentito nessuno dei promotori della Superlega, dal Real alla Juventus, parlare di questa cosa in nessuna delle riunioni della UEFA, né ad alta e né a bassa voce. Non ci possono dare lezioni di sostenibilità i leader della Superlega, almeno due di questi tre club. La Juventus innanzitutto con le notizie di questa settimana, non credo che sia un leader per parlare al calcio europeo di sostenibilità finanziaria quando il suo CdA è indagato per aver falsificato i bilanci, conti falsi, con dati alla mano e anche con intercettazioni telefoniche. Neanche il Barcellona credo che sia un esempio di sostenibilità finanziaria. Il Real Madrid effettivamente è l’unico che potrebbe parlare con chiarezza e insegnare qualcosa. Ci troviamo di fronte a un problema di governance, di potere dei club europei».

UEFA – «Io ho criticato la UEFA, ma devo dire che negli ultimi tre anni ha sperimentato cambi importanti di governance, con un modello che dà molto e al quale dobbiamo aspirare. Sappiamo che i club devono avere potere decisionale, ma tutti i club, i grandi, i medi e i piccoli, in una posizione di equilibrio come succede in Spagna».

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