Stats Perform
·22 dicembre 2019
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Ha alle spalle un passato importante vissuto in squadre importanti come Marsiglia, Milan e Dinamo Kiev e a 34 anni sarebbe stato pronto a ripartire dalla Serie D pur di far ritorno in Italia.
Nei giorni scorsi era parso realmente ad un passo l’approdo di Taye Taiwo al Seregno, quando ogni tassello della trattativa sembrava essere andato al suo posto, qualcosa però si è arenato.
A svelarlo è stato lo stesso terzino nigeriano in un’intervista rilasciata a GazzaMercato. “Il Seregno mi ha mancato di rispetto. Mi sono sentito preso totalmente in giro. Non ci si comporta così, non è da persone serie una cosa del genere. Io sto benissimo fisicamente e ci tengo a precisarlo. Ogni giorno facevo su e giù dalla Svizzera, dove vivo, a Seregno per allenarmi. In tutti gli allenamenti non ho avuto nessun problema. Anzi mi ero già inserito bene nel gruppo, ridendo e scherzando con i ragazzi. A partire da capitan La Camera e da Borghese”.
L’ex capitano della Nazionale nigeriana, che ha recentemente chiuso la sua avventura con finlandesi del RoPS, ha svelato come era nata la trattativa con il Seregno.
“Due settimane fa mi il presidente mi ha offerto un contratto importante più l’automobile per i miei spostamenti. Da allora per due settimane mi sono sempre allenato regolarmente e sono finito nell’elenco dei convocati, non scendendo in campo finora in attesa del transfer internazionale”.
Taiwo sembrava pronto al suo nuovo debutto italiano, quando è arrivato lo stop improvviso.
“Ieri il presidente mi ha chiesto indietro la macchina e oggi via WhatsApp ho scoperto di non essere più parte del club. Definire irrispettoso questo comportamento è poco, mi hanno proprio preso in giro. Io sono una persona seria e un giocatore di calcio, non amo perdere tempo. Mi hanno cercato e voluto loro, altrimenti avrei valutato altre offerte. Così non ci si comporta neanche in Terza Categoria“.
Taiwo, che in carriera ha vinto, tra le altre cose, anche una Ligue 1, vorrebbe tornare a giocare in Italia.
“Avevo voglia di tornare a giocare in Italia. Purtroppo essendo extracomunitario potevo scendere solo in D e così avevo deciso di accettare una proposta economicamente importante da parte loro”.
La sua avventura al Milan è stata fugace, ma ha avuto comunque il tempo di mettere in bacheca una Supercoppa Italiana.
“Era un grandissimo club, dove ti giravi c’era un campione. Ibra, Cassano, Pato, Robinho, Boateng, Thiago Silva: che squadra! È stata una esperienza fantastica. Sono rimasto in contatto con loro e appena posso vado a trovare gli amici che ho mantenuto a Milanello”.
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