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·27 dicembre 2024
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Corriere dello Sport (L. Scalia) – Dal Milan al Milan. San Siro non è uno stadio qualsiasi per Mile Svilar. La svolta della sua carriera, del resto, è arrivata poco meno di un anno fa, quando il calendario proponeva proprio Milan-Roma. Lì è iniziato tutto. Era il 14 gennaio scorso. All’epoca, il portiere rappresentava una semplice riserva che aveva alle spalle solo una manciata di presenze e un record di precocità messo a segno ai tempi del Benfica in Champions. Mourinho a sorpresa decide di non puntare su Rui Patricio e schiera Svilar.
La mossa non paga sotto l’aspetto del risultati (3-1 per i rossoneri), la panchina di José salta da lì a poco, ma l’eredità dello Special One non cade nel vuoto. Perché De Rossi inizialmente dà fiducia a Rui Patricio per poi tornare a dare spazio a Svilar da metà febbraio in poi. A quel punto diventa titolare inamovibile della Roma.
Svilar adesso tornerà a San Siro per mettere in mostra il suo variegato repertorio. A Milano se lo ricordano bene, non tanto per la sfida di gennaio, ma per quella di aprile in Europa League, griffata dal gol di Mancini e dalle parate di Mile. Un clean sheet contro pronostico che ha dato una vetrina internazionale a Svilar, la cui storia ricordava (e ricorda) quella di Alisson, che era partito riserva a Trigoria prima di imporsi all’Olimpico e quindi essere rivenduto al Liverpool a peso d’oro, per oltre 70 milioni.
Svilar aspetta il rinnovo del contratto che scade nel 2027. La Roma è tranquilla e anche lui non ha dato segnali opposti. Ma il suo stipendio è il più basso tra i titolari: guadagna circa 900.000 euro. Parata dopo parata spera di arrivare a una nuova firma.