Calcionews24
·2 gennaio 2025
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Si dice spesso che non è tutto ora quel che luccica, ma dall’altra parte vincere trofei è una sensazione dove è impossibile farne a meno quando si raggiunge. Per quanto la Supercoppa Italiana sia stata negli ultimi anni un trofeo all’insegna delle polemiche, dove il “tricolore” si perde tra i deserti arabi con i tifosi lasciati a casa, rimane una coppa che l’Atalanta non deve mettere in secondo piano.
La vittoria dell’Europa League ha cambiato tante cose in casa nerazzurra, non solo per quella maturità che sta garantendo l’attuale primato in classifica della Dea, ma anche per la fame e voglia di continuare a riempire la bacheca: un po’ come andare in bicicletta dove quando s’impara alla perfezione si può solo che pedalare con entusiasmo.
Certo, il calendario non aiuta e sono pur sempre energie da spendere, ma dall’altra la Supercoppa è un trofeo prestigioso abbastanza sottovalutato dal punto di vista storico: nella quale le cosiddette outsider di un tempo (Fiorentina e Parma su tutte) riuscirono a riempire la bacheca, aumentandone il blasone proprio come sta facendo ora l’Atalanta
“Coppetta inutile! Bisogna puntare sul campionato. Ai nerazzurri non serve”. Mai concetto più sbagliato di questo, incoerente con ciò che Gian Piero Gasperini ha portato fino ad ora a Bergamo: che sia Supercoppa, Coppa Italia, Conference o Tricolore, per la Dea ogni trofeo è sempre qualcosa di straordinario. Nessuna coppa deve passare in secondo piano (o peggio ancora snobbata) in una piazza che deve guardare con ambizione al futuro e al presente, ma anche ricordarsi da dove viene: certi palcoscenici fino a 10 anni fa c’era da metterci la firma.
Non sarà una competizione facile, e con l’Inter se ne vedranno delle belle, ma l’Atalanta dovrà dare tutto per scrivere una pagina di storia, aspettando di mettere la propria firma per una più grande.