Calcionews24
·2 luglio 2025
Sul mercato l’Atalanta è in modalità “Hammer Time”: poche parole, tanti fatti e già 60 milioni spesi tra giugno e luglio

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·2 luglio 2025
Se ci doveva essere una dimostrazione sulle ambizioni dell’Atalanta, sicuramente le ultime settimane sono state una grande prova. La Dea sul mercato è una sorta di Hamilton in pieno “Hammer Time”, il sosia di Rossi ai tempi della Honda o il Grave Digger di Monster Jam: una macchina dominatrice che sta sbaragliando la concorrenza.
Se tutti tendono ad andare al risparmio, l’Atalanta invece sta mantenendo fede alla parola data rinforzando un blocco già di per sé competitivo, investendo (bene) senza troppi problemi: pagare moneta, vedere cammello all’insegna di una consapevolezza che fa ben sperare.
Parafrasando la Formula 1, in un mondo di “Save the fuel” per evitare di non finire la gara (alias bilancio in rosso), la Dea spinge senza mai staccare il piede dall’acceleratore. Ad oggi, 2 luglio 2025, secondo giorno ufficiale di calciomercato, l’Atalanta ha speso già 60 milioni di euro: l’acquisto di Kossounou (20), l’arrivo del pupillo di Juric Sulemana (20) e infine Ahanor anch’esso per 20 milioni di euro. Nel mezzo anche altri nomi importanti del calibro di Daghim, Diouf e Simic (che si aggirano sempre su quei costi).
Una sorpresa? No, considerando che l’oggettività sta nelle spese che ha fatto l’Atalanta negli ultimi tre anni: dal 2022 fino ad oggi la Dea ha investito un totale di 413 milioni (mediamente 138 milioni a sessione stagionale). Merito dell’ingresso dei capitali di Pagliuca più ovviamente del lavoro che varia dai Percassi a un Tony D’Amico in puro stile Kimi Raikkonen: zero parole, molti fatti.
Ovviamente rimangono ancora altri due mesi dove tutto può accadere sia in entrata che in uscita: la cosiddetta “Nave Faro” che segnala l’arrivo in America è ancora lontana. Occhi ben aperti, soprattutto in caso di turbolenze, ma intanto l’Atalanta si è fatta sentire con i fatti: come ha sempre fatto e farà.